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Continuità territoriale e diritti dei cittadini insulari dopo la vicenda ENAC

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 01 luglio 2011

Apprendiamo con preoccupazione quanto diramato da Enac che rende noto di non intendere aggiudicare la gara per la continuità territoriale aerea per mancanza dei requisiti da parte di tutti i partecipanti. Non capiamo come si sia giunti ad una tale scelta dopo che la stessa Enac, in fase di apertura delle buste contenenti i requisiti tecnici delle compagnie, nulla aveva da rilevare in merito a detti requisiti per almeno 2 delle 3 compagnie partecipanti, peraltro dopo aver escluso la terza solo per motivi tecnico procedurali (uno dei fogli risultava esser stato presentato fuori dalla propria busta). Se gli autoproclamati aggiudicatari si sono resi responsabili di presunti illeciti e come tali devono essere esclusi, non vediamo perché non si possa procedere all’assegnazione della gara ai secondi classificati. E soprattutto fino a quando? Leggiamo sulla stampa con piacere che la Regione reputa il proprio Ente, danneggiato quanto i cittadini elbani. Una tale affermazione ci rende fiduciosi che i funzionari regionali si adoprino fin d’ora senza esitazione a pretendere da Enac l’assegnazione della gara immediatamente a uno dei soggetti che hanno partecipato regolarmente. Non si può dimenticare che, scopo della gara, non era assegnare a un qualche soggetto un importo, ma far sì che una popolazione vedesse garantito finalmente il proprio sacrosanto diritto alla continuità territoriale aerea. Questa deve essere la prima preoccupazione dell’Ente, non altro; e tale priorità deve essere dimostrata con un affidamento immediato. E anche non si ritenesse percorribile tale strada a causa del sequestro delle carte da parte della magistratura, ci si garantisca quanto garantito agli abitanti di Lampedusa e Pantelleria.


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