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Blitz di Goletta Verde di Legambiente sulle spiagge dell'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 27 giugno 2011

Nella mattinata di oggi, gli attivisti di Legambiente, impegnati nella storica campagna estiva di Goletta Verde, hanno messo in atto un Blitz per rimuovere i rifiuti abbandonati sulle spiagge della Lamaia, Comune di Portoferraio, e del Porticciolo, al confine tra i comuni di Marciana e Portoferraio, e per sottoporre all’attenzione di giornalisti e cittadini il tema dell’accessibilità e della pulizia di alcune spiagge nell’isola d’Elba. Accompagnati via mare dalla Goletta Catholica, i militanti di Legambiente hanno liberato lo splendido scenario elbano da alcuni sacchi contenenti rifiuti costituiti prevalentemente da plastica e arrivati dal mare, che da tempo ormai deturpavano la spiaggia. I rifiuti erano già stati raccolti e ammucchiati sulle due magnifiche spiaggette dagli Amici della Lamaia, un’associazione di cittadini che ha segnalato i due arenili e posto cartelli che invitano a mantenerli puliti e a comportamenti civili per il loro utilizzo. I rifiuti prelevati da Goletta Verde arrivano in gran parte dal mare e il tema della concentrazione di rifiuti di plastica in mare è uno degli argomenti portanti della Campagna di Goletta Verde 2011; nello specifico, questa problematica è particolarmente viva nell’area marina protetta del Santuario Internazionale dei mammiferi marini Pelagos, che si estende dalla Liguria alla Corsica e dal Parco dell’Arcipelago Toscano alla Sardegna. Legambiente ritiene sia di fondamentale importanza la tutela di questa zona dal valore naturale inestimabile e che quanto prima si debba procedere ad arginare il tremendo fenomeno continente plastica, che a largo dell’Isola d’Elba galleggia inquietante, minacciando la vita marina e soprattutto i cetacei. “Dallo studio sull’impatto della plastica e dei sacchetti sull’ambiente marino, prodotto dall’Arpat Toscana nel marzo 2011, emerge che la concentrazione più alta dei rifiuti coincide con i prelievi effettuati al largo dell’isola d’Elba; – dichiara Serena Carpentieri, responsabile della Campagna di Goletta Verde – la situazione è particolarmente allarmante in quanto il numero di frammenti rilevato nella zona dell’isola toscana sarebbe di 892.000 elementi per chilometro quadrato, contro la media di 115.000 frammenti plastici per chilometro quadrato riscontrata in genere nel Mar Mediterraneo. Questi dati acquisiscono maggior valore se si considera che la voce plastica, che raggruppa sacchetti di varia dimensione e comunque pezzi di plastica derivanti da molteplici usi, costituisce ben il 73% del totale dei rifiuti antropici che possiamo trovare nel fondo del mare”. Di primaria importanza anche l’altro aspetto che ha guidato il blitz ambientalista: il libero accesso a spiagge e litorali da mantenere puliti. A tal riguardo, Legambiente Arcipelago Toscano ha raccolto le segnalazioni dei cittadini e dei turisti sulle spiagge negate all’Elba, e ha redatto un dossier intitolato “Mare in gabbia” per porre sotto l’attenzione di tutti la situazione di coste chiuse, occupate abusivamente dai titolari degli stabilimenti, oppure inaccessibili, introvabili, riportando un campionario dei casi di illegalità on the beach davvero completo. “È davvero triste vedere un luogo di tale bellezza naturale lasciato all’incuria; – afferma Umberto Mazzantini, responsabile di Legambiente Arcipelago Toscano - inoltre, le spiagge della Lamaia e del Porticciolo, protagoniste del Blitz odierno, rientrano purtroppo nell’elenco del Mare in Gabbia perché il loro accesso dalla strada provinciale Portoferraio-Procchio è praticamente irrintracciabile, e questa realtà, alla quale più che le Istituzioni ovviano le associazioni ed i privati, davvero non ci piace. Vogliamo che le bellezze costiere dell’Elba siano accessibili per tutti e che le spiagge senza concessioni e “punti blu” siano pulite come le altre, magari valorizzando e sostenendo il volontariato delle associazioni elbane, come quella della Lamaia o degli albergatori della Costa del Sole o di Capo Sant’Andrea, e soprattutto che ci sia una particolare attenzione alla tutela della biodiversità marina e della sua integrità, soprattutto in luoghi molto belli e delicati come la Lamaia e il Porticciolo”. Le due baie di Porticciolo, infatti, sono raggiungibili o da una strada privata che, con tanto di cartello di divieto d’accesso, vieta il passaggio oppure da un sentiero costiero che parte da un noto albergo. Anche sul lato di Procchio, pur essendo negli ultimi anni migliorata la segnaletica è difficile capire che esiste una strada nel bosco che porta alle due località costiere. Sfortunatamente, Porticciolo non è il solo caso dell’Isola d’Elba. A Marciana Marina infatti, c’è la Cote Tonda dove si arrivava dalla spiaggetta dello Schioppo attraverso un sentiero che è crollato da anni e ha reso il luogo irraggiungibile da terra, a totale disposizione dei proprietari delle ville nate nella fascia costiera . Sempre nel Comune di Marciana Marina, tra le località Cala e Caletta risulta inaccessibile la Spiaggetta della Baronessa , chiusa da anni da un reticolato e un cancello. L’elenco purtroppo è ancora lungo, a Marciana ci sono piccole spiagge tra l’Acqua della Madonna e Maciarello i cui sentieri di accesso sono stati inghiottiti dalla vegetazione o chiusi da proprietà private. A Campo nell’Elba sono negate da un recinto le spiaggette di Salandri, mentre Galenzana rischiava di essere trasformata in un porto. Anche a Capolvieri diverse spiagge sono inaccessibili via terra perché ricadono nel compendio minerario (quindi è lo Stato a impedire l’accesso al mare). Ed altre sono raggiungibili solo a piedi attraverso il lungo tratto di strada privata del villaggio turistico, Costa dei gabbiani, interdetto ai veicoli di turisti residenti da sbarre e catene che impediscono l’accesso ( a onor di cronaca va detto che però sono segnalate a cura dell’azienda). Calanchiole e Stella Mare sono raggiungibili via terra solo attraversando i campeggi retrostanti. A Rio Marina infine, la costa di Capo d’arco è interamente privatizzata da un villaggio vacanze per vip. L’accesso è chiuso da una sbarra e solo dopo le denunce di Legambiente, è stato tollerato il passaggio pedonale. La situazione dell’Elba è purtroppo comune a molte altre località costiere italiane e Legambiente è come sempre il prima linea per affrontare il problema. Vogliamo spiagge pulite, senza rifiuti di plastica o di altro genere, che siano libere e accessibili per tutti. Il viaggio di Goletta Verde continua e porterà questo messaggio in tutte le sue tappe. www.golettaverde.it Ufficio stampa di Goletta Verde 346-4035191 e- mail: stampa.golettaverde@legambiente.it


goletta verde blitz 2011 spiagge 1

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