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A Sciambere: Similitudini, candidati autocandidatisi, minchiate e sottomarini: fulminante risposta in calce

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 23 giugno 2011

Egregio Direttore, leggendo il suo A Sciambere del 22 giugno dove Lei perfidamente riportava la solita uscita a scosciagalletto di un sindacastro elbese che più o meno diceva che non serve affatto un curriculum scientifico per dirigere un Parco Nazionale, mi sono meravigliato del suo scandalo. Ma non vede, egregio Direttore, che nemmeno per fare il ministro dell’Ambiente occorre scienza e conoscenza e basta un telefonino per chiamare un piduista pregiudicato per avere consigli su cosa fare dei parchi, a cominciare dalla foto e dalla scritta in memoria da mettere sulla loro lapide? Diciamocelo: hanno ragione i sindaci! Avanzano, come Lei sa bene nonostante sia recentemente distratto dalle sue faticose e lucrose avventure letterarie, candidati a sostituire Mario Tozzi che come requisito hanno quello di essere stati noti sottomarini anti-parco, oppure geometri con la cazzuola in mano e come trillo del cellulare il suono rotolante della betoniera, o tristi burocrati del sottobosco ministeriale come scelta di riserva… Un pentolone ribollente di bolliti costutito in gran parte da chi accusava gli altri di aspirare alle poltrone del parco, capeggiando ridicole rivolte ed esibendo fasce tricolori, il tutto nel nome dell’elbanità ferita e della conoscenza del territorio, che poi, alla fine, dopotutto… non è così necessaria... anzi non serve se non per capire dove lottizzare uomini e cemento. Come dice spesso il nostro comune amico Veleno Ammazzantini per definire la conoscenza del territorio e dell’ambiente elbano di amministratori e candidati autocandidatisi: «Se questi li porti a Guazzaculo bendati e li sciogli non riescono a tornà a casa vivi». Ma veniamo al suo scandalo per la richiesta di mancanza di pre-requisiti come la conoscenza delle politiche ambientali e di minime conoscenze naturalistiche per fare il presidente del Parco. Lei dice: «Mettere a dirigere un parco chi non ha competenze scientifiche equivarrebbe a farci difendere in tribunale da un esperto di origami o farci asportare l'appendice da un capotreno, ma pretendere che ci arrivino pure lorsignori è forse chiedere troppo». Mi pare che sia una delle Sue solite forzature politiche comuniste che scadono nell’insinuazione più scontata. Vorrebbe forse dire che un qualche sindaco vaporino arriverebbe a chiedere un referendum locale per abolire in un colpo solo una legge nazionale e un decreto del Presidente della Repubblica? Vorrebbe forse insinuare che in un qualche micro-comune un borgomastro ilvate potrebbe arrivare a dire, per similitudine, che se per fare il presidente del Parco non è necessario essere esperti di ambiente, per fare il Sindaco della Marina non occorre capire una minchia? Tiro Fisso SI


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