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Un nodo del nucleare ancora irrisolto e che interessa (e molto) l'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 16 giugno 2011

Il 25 Maggio 2008 scrivevamo un lungo articolo nel quale tra l’altro riportavamo una trucibalda dichiarazione del Ministro Scajola (quello che gli pagano le case con vista Colosseo “a sua insaputa” e – a dimostrare quanto le toghe d’Italia siano rosse – viene pure creduto in buona fede) che suonava: “… entro la fine della legislatura porremo la prima pietra di una centrale nucleare …”. La pietra anzi un pietrone su quella vagheggiata fabbrica di morte ce l’ha posta su il popolo sovrano e votante del nostro paese, che ha ribadito quanto affermato 24 anni fa: non c’è posto in Italia per le centrali nucleari. Di conseguenza nonostante i legislativi giochi di bussolotti di quella banda del corpo sciolto che chiamiamo governo, nonostante le saltimbacate dell’ultima ora è sfumato anche l’affaruccio da diverse decine di miliardi di euro che avremmo scucito per acquistare la (già superata) nuke-tecnologia transalpina. Ma nello stesso articolo c’era pure un altro passo riferito ad un altro versante dei problemi connessi alla energia atomica: “come si può dimenticare che uno studio (pubblico) confermato agli inizi degli anni 2000 (Berlusconi governante) prevedeva tra i siti più adatti allo stoccaggio (anche per la loro forte asismicità) proprio le nostre miniere di Calamita?” Senza intenzione alcuna di raffreddare il giusto entusiasmo va infatti ricordato che un problema connesso all’atomo (e non da quattro lire) resta in Italia come nel resto del mondo: quello dello smaltimento delle scorie massicciamente prodotte nel periodo di funzionamento delle nostre vecchie centrali (a cui vanno aggiunte quelle derivanti da usi civili e militari) attualmente stoccate presso quei costosi ed inutili pachidermi morti in perfetta insicurezza. A riprova di ciò basterebbe ricordare un “incidente” (di cui si è poco parlato) accaduto nel vercellese solo qualche mese fa, quando un evento alluvionale ha rischiato di allagare proprio uno di quei siti con il catastrofico rischio di un massiccio rilascio di elementi radioattivi nel sistema idrogeologico padano, con la probabilità di veder aggiungersi altre trote verdi al ciuco figlio del Senatur. Sta di fatto che quelle schifezze esistono, insistono sul territorio del nostro paese che continueranno per migliaia di anni a costituire una minaccia per la pubblica incolumità così come sta di fatto che ancora non si è deciso dove collocarle in (si fa per dire) sicurezza e che come tra i territori ancora candidati ad ospitare i “cadaveri nucleari” c’è (evviva!) anche il nostro, e nessuno, per essere chiari, smentì, né allora né dopo, la notizia relativa ai siti presi in considerazione per i depositi, diffusa da Legambiente, poi rilanciata dai Verdi e solo qualche settimana fa ripubblicata dal PD. Ora (della serie non vedere più in là del proprio naso) per restare nel nostro piccolo, è quanto meno raccapricciante constatare un fatto: se tutta Italia avesse votato “alla capoliverese” il quorum non si sarebbe raggiunto e per le centrali di Scajola si sarebbe riaperto un futuro radioso (oltre che radiante). Capoliveri è stato infatti in comune elbano che ha votato peggio, al seguito culturale del contraddittorio sindaco Barbetti ambientalista-nuclearista (una specie di Chicco Testa dei poveri sull’altra sponda politica), che evidentemente deve godere di enorme influenza sulla sua comunità, se l’ha convinta a non schierarsi contro l’ipotesi di vedere implementare nei secoli la produzione di robaccia potenzialmente destinata a stare proprio sotto il culo dei capoliveresi viventi e del futuro. Un atteggiamento assai pericoloso, pure perché, per i dettami europei, il sito dove dovranno confluire i rifiuti radioattivi già accumulati e quelli derivanti dal fisico smantellamento delle centrali dovrà essere realizzato sul territorio nazionale, e va da sé che chi ha palesemente dimostrato più tolleranza (se non accondiscendenza) verso il nucleare avrà certamente meno forza nell’opporsi alla eventuale decisione di vincere una bella discarica nucleare in giardino. Complimenti


Capoliveri  satellite

Capoliveri satellite