"Nutro una tale simpatia di fondo, personale, per l’uomo Ruggero Barbetti, che non riesco ad arrabbiarmi di fronte alle sue ripetute “uscite” mediatiche a proposito del Parco nazionale che egli ha diretto come commissario anni fa con qualche merito che gli ho pubblicamente riconosciuto più volte. Anche per questa ragione l’ho invitato pubblicamente a darsi da fare di più per il Piano di sviluppo economico e sociale e a essere maggiormente osservante del rispetto dei ruoli istituzionali che impongono collaborazione fra gli enti. Nonostante questo atteggiamento disponibile, Barbetti non perde occasione per mettere in cattiva luce non solo questa gestione dell’ente, ma il Parco in generale. Partiamo però dai punti d’accordo, che pure ci sono, a cominciare dall’area marina protetta di cui l’arcipelago toscano ha un gran bisogno, anche per difendersi dalle “orde barbariche” del continente. Su questo Barbetti ha ragione, anche se la motivazione vera per cui una grande area marina protetta dell’arcipelago è ormai improcrastinabile è che, altrimenti, il suo più grande patrimonio di vita dei fondali sfiorirà inesorabilmente e per sempre. Però le regole sulle AMP già ci sono e debbono valere in tutti i casi: non si possono fare eccezioni per l’arcipelago toscano o adottare criteri particolari. Sul resto, però, Barbetti sbaglia, spero sempre in buona fede, e dimentica che un buon silenzio a volte è migliore di tante parole inutili. Per esempio quando parla di denari che il Parco non avrebbe saputo utilizzare nei tempi dovuti. Ora, a parte il fatto che le regole amministrative sono cambiate, lui stesso non ci pare abbia fatto molto meglio, a proposito dei 3 milioni di euro entrati nel 2003 per l’AMP (spesi allora solo 146.000 euro). Ma l’infortunio più grave occorre a Barbetti a proposito delle dune di Lacona. Nel 2009 si era costituito il comitato Amici delle Dune di Lacona per acquisire in proprietà pubblica (dal privato) “la sabbia” e un piccolo manufatto con funzione di Centro Visite che raccoglieva soldi in forma di sottoscrizione popolare. Vista l’importanza e il valore del biotopo (sancito da Ministero Ambiente e da ISPRA) il Parco decide di ridestinare la somma di 1.700.000 € per l’acquisto di quanto detto e di altri manufatti (discoteca) per farne un Centro di Educazione Ambientale sostituendo la primitiva destinazione dell’Enfola, diventata sede del Parco. A quel punto si scopre che “la sabbia” doveva essere già pubblica e in disponibilità del Comune di Capoliveri, perché, ai tempi in cui Barbetti era sindaco e commissario del Parco, si concesse il permesso di costruire sulle dune gli immobili (discoteca, bar, e bazar) pattuendo in convenzione che le dune dovevano essere cedute ad un prezzo simbolico (circa 1000 lire!) al Comune. La sottoscrizione volontaristica degli Amici delle Dune avrebbe portato dunque all’acquisto dal privato di un bene che doveva essere già in possesso del Comune, che lo doveva aver acquistato per una somma irrisoria agli effetti della convenzione sulla edificabilità. Emergendo questa situazione “poco chiara” nella fase di contrattazione con la proprietà (Monticini), e dovendo il Parco predisporre tutti gli atti per addivenire al compromesso per l’acquisto, viene dato incarico ad un notaio di fare il rilevamento catastale delle proprietà per definire la regolarità del venditore. Il notaio evidenzia che la proprietà della sabbia è del privato perché l’acquisto simbolico non è stato esercitato da parte del Comune ed essendo ormai trascorsi più di 10 anni è scaduto il diritto di prelazione convenzionale. Inoltre, vi sono ipoteche sui terreni e sui fabbricati per un valore complessivo di circa 2.400.000€. A quel punto Barbetti si è scagliato contro il Parco sostenendo che ha cambiato idea e che doveva comprare quello che ha deliberato per fare il centro di educazione ambientale, come promesso, e che non bisogna nascondersi dietro il problema delle ipoteche “perché le banche le levano …. (!)” (una leggerezza che rende ben conto di alcune passate azioni “spericolate” del sindaco di Capoliveri…) e che lui agirà contro il Parco che ha procurato danno anche al Comune sottraendogli le dune. Caro Ruggero, ma il Comune doveva possedere già le dune, perché questa era la condizione per lasciare fabbricare, allora perché non le ha protette? E, se non lo ha fatto pur potendo sempre acquistarle per una somma irrisoria, perché non lo ha reso noto al gruppo dei volontari che avevano indetto una sottoscrizione pubblica per reperire i fondi? E poi, perché non ha mai dimostrato chiaramente lo stato dei fatti al momento del lungo percorso di confronto con i venditori? E, se i venditori sono indebitati, perché vuole che il Parco concluda comunque l’affare in queste condizioni? Insomma, se le dune appartengono al Comune, che il sindaco faccia il suo dovere; se, invece, non gli appartengono, il suo dovere non lo ha fatto prima. Sulle aree contigue poi Barbetti ci obbliga a pensare male. L’area contigua non si ricava riducendo il perimetro del Parco, ma è una fascia tra il perimetro e l’esterno. Vuoi vedere che il progetto di Barbetti è un altro? Dimezziamo il Parco a terra per fare andare a caccia nel Marcianese e poi dove ci sono danni da cinghiali/mufloni accontentiamo i sindaci che sanno che i voti venatori sono utili. Così facciamo capire che andiamo incontro alla gente perché i cacciatori riducono i danni e possiamo far costruire chi si sente leso dall’essere dentro il Parco. Inoltre, per pareggiare, proponiamo l’aumento dell’estensione includendo pezzi di mare, facendo un po’ di Area Marina Protetta di tipo blando, così ci si fregia della tutela del mare: in questo modo gli alberghi dicono che l’AMP va bene e Barbetti ne trae consenso. Non male, no? Barbetti pensa sempre di essere il più furbo di tutti, e magari sarà pure vero, ma le sue considerazioni sono scopertamente faziose e dettate da mero calcolo di parte. Lo inviterei a un dibattito pubblico sulle politiche ambientali, se fosse in grado di sostenerlo e se avesse competenze in campo naturalistico, ma per ragionare sull’ambiente ci vogliono competenze e assenza di interessi, se non quelli collettivi. Proprio il profilo che dovrebbe avere il nuovo presidente del parco. Proprio il profilo che a Barbetti è sempre mancato. Mario Tozzi La risposta di Barbetti Faziosi sono i talebani dell’ambiente Caro Presidente, di seguito a queste poche righe di risposta al tuo articolo apparso sulla stampa odierna ti invio un comunicato che feci nel lontano dicembre 2003, quando ricoprivo la carica di commissario del Parco. Quello che dicevo allora lo dico anche oggi: non c'è nessuna furbizia, sono cose in cui credo. Ho sempre pensato a una modifica della perimetrazione senza pregiudizi di sorta, anche diminuendo la superficie a parco e il contemporaneo inserimento delle Aree Contigue insieme all'introduzione di una protezione a mare sotto forma di AMP secondo la legislazione vigente. Prima del decreto istitutivo sono state fatte molteplici perimetrazioni: chi l'ha detto che quella attuale sia quella giusta? Chi strilla sulle dune di Lacona ha la coscienza veramente pulita? L'unico interesse che ho è quello di togliere ai laconesi il problema della discoteca che, in una zona votata al campeggio, crea molti problemi. Ma era una speranza, ora sono convinto che abbiamo perso un'occasione. Non è importante di chi è la colpa: è successo. Non capisco perchè il direttore se la prenda tanto... Per quanto riguarda la convenzione tra il Comune e il privato ho aperto un indagine interna per capire cosa sia successo. Ricordati però che dal 2004 al 2009 non sono stato Sindaco. E sono comunque sicuro di far valere i diritti del Comune per portare in proprietà pubblica (Comune di Capoliveri) quanto previsto dalla convenzione. Non penso di essere più furbo di altri e respingo al mittente l’accusa di essere fazioso. Anzi sono uno che cerca di difende i cittadini da quei faziosi dei talebani dell’ambiente. E comunque non ho nulla di cui vergognarmi se non sostenere le mie idee che sono lineari e oramai conosciute da tanto tempo. L'ultimo periodo del comunicato te lo potevi risparmiare. E' una caduta di stile che non ti rende onore. C'è sempre qualcuno che ne sa più di noi, vale per me come vale per te. Sono comunque pronto quando e dove vuoi ad un dibattito pubblico su: le politiche ambientali viste da un presidente del parco e da un sindaco (anche ex commissario). Stai tranquillo che sono in grado di sostenerlo. E tu ne sarai in grado? Come diceva un poeta americano, se un uomo non ha il coraggio di correre qualche rischio per le proprie idee o non vale niente lui o non valgono niente le sue idee. Senza polemica e con reciproca simpatia. Ruggero Barbetti (nella sezione approfondimento il comunicato del 2003 del Parco a cui Barbetti fa riferimento NDR)
duna dune di lacona