Nel corso di un colloquio tenutosi alcuni giorni fa Umberto Mazzantini, Consigliere Nazionale di LEGAMBIENTE, ha annunciato al Commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che considererà conclusa la sua esperienza di Consulente del PNAT non appena verrà presentato il Piano del Parco. “E’ ormai un anno – dice Umberto Mazzantini - che svolgo il ruolo di Consulente per le problematiche ambientali per il Parco, un compito che del quale ringrazio Barbetti per la fiducia e la stima che mi ha dimostrato e per la preziosa esperienza che mi ha consentito di fare. Nell’accettare l’incarico ho ricercato ed ottenuto il consenso della mia associazione, LEGAMBIENTE, a livello nazionale e locale, questa mia collaborazione è dunque il risultato di un ragionamento politico-ambientale che si basava su alcuni presupposti: 1) straordinarietà e temporaneità del commissariamento del Parco 2) necessità di “governare” il Parco Nazionale in attesa di un’intesa istituzionale nell’interesse del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano 3) proseguimento dell’impegno per l’adozione degli strumenti di pianificazione del Parco, Piano del Parco e Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale, e dell’Area Marina Protetta. Il ruolo che era stato concordato con LEGAMBIENTE per il mio impegno – prosegue Mazzantini - era limitato ad una partecipazione straordinaria ed a tempo per affrontare i problemi più gravi, e per non disperdere un patrimonio di conoscenze ed iniziative che credevamo utili al Parco e che speriamo siano servite in questi difficili mesi. Fra alterne vicende si è comunque definito il percorso del Piano del Parco e del Piano di Sviluppo Economico e Sociale, altro obiettivo che ci eravamo prefissi. Ed è giusto che a questo punto i soggetti istituzionali coinvolti recuperino il loro protagonismo, anche se l’ultima riunione su quest’argomento non lascia sperare niente di buono. Intanto stiamo assistendo ad una vera e propria implosione della vita politico-amministrativa dell’Elba, dalla quale neppure il Parco è immune. Si tratta forse della più grave situazione di crisi morale e civile che abbia attraversato la nostra comunità e che imporrebbe altrettanto energici scatti d’orgoglio ai diversi soggetti istituzionali. Ma anche di questi non vedo traccia. Alle inchieste e agli scandali degli ultimi mesi, che Legambiente ha contribuito a sollevare, si sommano invece le determinazioni di molti Comuni in materia urbanistica che contribuiscono a delineare uno scenario veramente eccezionale sul quale Legambiente deve concentrare tutto il suo impegno e tutte le sue risorse. Tutto questo richiederebbe una scissione di compiti e politico-culturale di cui non mi sento capace, pertanto questa situazione rende impossibile la mia permanenza nel Parco Nazionale come Consulente. LEGAMBIENTE ha bisogno, ora più che mai, di avere le "mani libere" e di non essere nemmeno marginalmente risucchiata in una baruffa politico-giudiziaria avvilente nei toni, negli argomenti e nei protagonisti”.
mazzantini