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Il parco che piace a Barbetti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 06 giugno 2011

Il parco dell’Arcipelago di certo non si annoia nelle sue ricorrenti discussioni sul presente e sul suo futuro. Anche gli altri parchi non se la passano bene e sono costretti spesso a ripartire da capo quasi per rimettere a fuoco il loro ruolo che ministro in testa non mette neppure nel conto e non solo per i soldi. Ai parchi riserva infatti solo l’appello a darsi da fare se ne sono capaci perché il peggio deve ancora venire. Ma Barbetti è meno sbrigativo del ministro e non sarebbe possibile il contrario visto che presiede la comunità del parco. Se la perimetrazione a terra e a mare è ormai una telenovela il nostro non disarma e pensa che se ne può approfittare per aprire nuovi territori alla caccia così si fanno fuori quei rompiscatole di cinghiali. Anche le spiagge vanno tutelate ma prima bisogna pensare al turismo e così via. Colpisce in questa raffigurazione del parco, del suo perimetro e dei compiti che al promo posto quelli che sono propri di un parco ( non solo quello elbano) vengono dopo e se c’è spazio e tempo. Insomma un parco –che Tozzi a parte- non rompa scatole come ha detto recentemente un autorevole esponente di confindustria; che c’entra il parere di un parco se dobbiamo fare gallerie, autostrade e magari pure una centrale nucleare e cosa c’entrano tutti questi pareri locali; decisa Roma e buona notte al secchio. Il parco di Barbetti somiglia molto a questo tipo di parco. Peccato che non somigli molto a quello della legge.


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