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Referendum: Intervento di Alberto Nannoni, rispondono Florio Pacini ed Ugo Lucchini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 06 giugno 2011

Perché non voterò L’imminente svolgimento dei referendum ha prepotentemente rilanciato l’attivismo dei sostenitori del no al nucleare, rintracciabili in un arco politico che va dal centrosinistra moderato e riformista fino all’estrema sinistra. Nell’immaginario collettivo così si è ormai cristallizzata una divisione: la produzione della preziosa energia elettrica da fonte fossile (gas, petrolio) e da nucleare è appannaggio della destra politica, mentre la sinistra sostiene prepotentemente ed esclusivamente le fonti cosidette rinnovabili (eolico, solare ed assimilate). Forse la prima è vista come una forma di produzione centralizzata e accessibile solo al grande capitale che così può averne un capillare controllo dei prezzi applicati agli utenti/cittadini, mentre l’altra è percepita come una fonte altamente democratica poichè distribuita dalla natura a tutti senza discrimini iniziali ed accessibile anche al popolo con (limitati) investimenti monetari. È così nato e si è radicato profondamente il Grande Errore sostenuto e alimentato da orde di irriducibili Guelfi e Ghibellini energetici. Destra = fossili e nucleare, Sinistra = fonti rinnovabili. E’ un bene collettivo chiarire a tutti che non è così. Le fonti di produzione di energia elettrica non sono e non saranno (almeno ancora per il prossimo secolo) esclusivamente le une o le altre bensì dovranno essere sempre una loro giusta miscela con bilancio variabile delle varie possibilità. Il mondo moderno deve percorrere la strada delle rinnovabili senza però abbandonare quella delle fossili né rinunciare allo studio e sviluppo applicativo del nucleare. E’ in gioco la competitività dell'industria nazionale, una fetta importante della spesa delle famiglie (circa il 10%) e gli standard ambientali per le nostre prossime generazioni. Ma tutti devono rinunciare alla radicalizzazione dello scontro ideologico applicata all’energia e lasciare lo sviluppo del tema a tecnici preparati e estranei a schemi di parte politica. Ripeto a vantaggio della chiarezza che alla luce delle attuali conoscenze tecnologiche non è possibile immaginare un mondo la cui sete di energia sia soddisfatta solo da fonti rinnovabili (sole, vento ecc) come è sbagliato credere nell’opposto: grandissime centrali nucleari e termolettriche che forniscano l’intera richiesta elettrica, civile ed industriale. Dobbiamo osservare come il dilemma presenti delle analogie formali con il governo di una nazione. Se esso è costituito da una sola parte che abbia acquisito il predominio totale sull’altra (destra o sinistra che sia) si avrà un solo esito: una tirannia di pochi sulla comunità che presto o tardi avrà, come conseguente sbocco, il fallimento e il suo rovesciamento completo per via democratica oppure violenta. Come qualsiasi governo moderno ha assoluta necessità della destra e sinistra in contrasto ideologico ma in continuo dialogo bilanciato pur se in forte contrapposizione, così l’energia non può essere monopolio dell’una o dell’altra fonte, bensì deve essere un loro ottimale mixing che può essere definito solo da esperti apartitici. Ma nella soluzione ottimale sono comunque presenti tutte le fonti, nucleare incluso, senza esclusioni dettate dall’ideologia partitica. Ed è per questo che non parteciperò al referendum sul nucleare e andrò al mare: per contrastare l’evidente volontà di una parte di voler prevaricare sull’argomento usandolo a soli fini politici nella più totale indifferenza del superiore interesse futuro dei cittadini. Questo comportamento si chiama ipocrisia. Alberto Nannoni Referundum come punto più alto della democrazia partecipativa La democrazia partecipativa raggiunge il suo apice con i Referendum, quando i cittadini liberamente si presentano alle urne, per abrogare una legge disposta dai loro stessi rappresentanti parlamentari, perché non ne riconoscono la giusta validità per tutti i cittadini. Il 12 e 13 giugno si andrà a votare per 4 quesiti, dal nucleare, all’acqua bene pubblico e libero per tutti e una legge, che non diventi discriminante nei confronti dei cittadini ma uguale per tutti. Come partito, ci siamo impegnati e ci impegniamo per votare SI su tutte e quattro i quesiti. Riconosciamo che si possono avere idee diverse e quindi ognuno deve votare come preferisce, ma si deve votare recandosi alle urne e rispondendo in coscienza cosa si crede. Ci amareggia leggere: “Ed è per questo che non parteciperò al referendum sul nucleare e andrò al mare, per contrastare l’evidente volontà di una parte di voler prevaricare sull’argomento usandolo a soli fini politici nella più totale indifferenza del superiore interesse futuro dei cittadini”. “Questo comportamento si chiama ipocrisia". Egregio signor Alberto Nannoni, nel rivolgersi ai cittadini per certi quesiti non c’è niente di ipocrita, capire quanti Italiani sono favorevoli o contrari su un argomento e il massimo della liberta e tutti dovrebbero dichiarare liberamente il proprio pensiero attraverso il voto. Troviamo molto ipocrita, l’atteggiamento di chi pur avendo un pensiero, decide di andare al mare e non partecipa al voto, solo per meschini interessi personali, sfruttando vergognosamente quel 30% di elettori che tradizionalmente non si recano al voto. È vergognoso e ipocrita approfittare di una legge, che affida ai referendum un quorum del 50% + 1, facilitando l’astensione al voto di elettori che comunque hanno una propria idea, e che fa votare SI per dire no per imbrogliare i cittadini. Egregio signor Alberto Nannoni, leggo sempre i suoi comunicati, e li ho sempre rispettati perché comunque esprimono un pensiero, che può essere diverso dal mio, ma pur sempre indispensabile per un confronto e la liberta individuale, in questo suo ultimo pensiero, credo ci sia stata una caduta di stile, mi aspetto una sua rettifica che dica: io mi reco a votare e voto no, questa è democrazia, il resto è prevaricare la volontà dei cittadini e meschina ipocrisia. Florio Pacini Italia dei Valori - Isola d’Elba Chi invita ad andare al mare dimostra solo timore della democrazia Non conosco il signor Alberto Nannoni. Per questo mi limito a dire che ha perso una buona occasione per evitare di propinarci delle evidenti strampalerie. La prima è attribuire la scelta antinucleare alla sinistra, da quella moderata fino a quella estrema. Parliamo di realtà: in Sardegna, tre settimane fa, si sono espressi contro il nucleare il 97,64 % dei votanti, che erano comunque oltre il 59% della popolazione. Il governatore Cappellacci (di centrodestra) ha auspicato lo stesso risultato il 12 e 13 Giugno, chiedendo di “consegnare definitivamente il nucleare alla storia”? Tutti pericolosi comunisti? La Sardegna chiederà l'annessione a Cuba? La realtà, confermata da tutti i sondaggi, è che circa l'80% degli italiani è contro l'energia nucleare. Sulla realtà non si discute né si polemizza; se si è onesti, semplicemente, la si riconosce. Segue una estemporanea discettazione sulle conoscenze tecnologiche attuali e sulla ricetta del cocktail per il miglior approvvigionamento energetico per il futuro (in sei righe). Una simile sintesi di un problema così complesso può essere credibile se proveniente da uno scienziato. Che tipo di autorità scientifica possiede chi fa queste affermazioni piene di sicumera? Come si spiega che la Germania (dico Germania, non Liechtenstein o Andorra) ha deciso la rinuncia definitiva ed irrevocabile al nucleare, da completare entro il 2022? Che siano tutti di sinistra? Tutti ignoranti? Non è il caso di commentare la successiva serie di bizzarre affermazioni, indice a mio parere soltanto di poca chiarezza di idee (poche idee ma ben confuse, si diceva una volta), ma qualche appunto è necessario: • Da quando il chiedere alla popolazione di esprimersi è “volontà di prevaricazione“ di una parte sull'altra? Chi invita ad andare al mare dimostra solo timore della democrazia! Inoltre si dimentica (?) che ci sono altri tre referendum su cui esprimersi... • L'ipocrisia è l'incoerenza tra principi enunciati ed azioni svolte, i cui fini sono spesso meno nobili. Chi è davvero a favore sia del nucleare, sia della democrazia, dovrebbe solo andare a votare il suo NO all'abrogazione. Dissuadere dal voto su quattro referendum significa calpestare la democrazia per sostenere, in modo truffaldino, sia il nucleare, sia la privatizzazione dell'acqua così come il legittimo impedimento, ovvero la giustizia non uguale per tutti. Altro che “superiore interesse futuro dei cittadini”! Chi è l'ipocrita allora? Ugo Lucchini Comitato referendario dell'Isola d'Elba


centrale nucleare

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