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La gattaia degli orrori

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 27 maggio 2011

La circostanza del 150 anniversario dell'Unità d'Italia ci induce a varie riflessioni, non solo di segno positivo. E' bene esser chiari, siamo italiani dalle Alpi alle Madonìe, non ci venga in mente di sogghignare parlando degli abusi edilizi nella Valle dei Templi di Agrigento o dei restauri col cemento a vista a Pompei, lasciando intendere che le popolazioni “di laggiù” abbiano, per i loro edifici storici e la loro eredità culturale, una sensibilità diversa o inferiore alla nostra. Se così fosse, forse festeggeremmo i centocinquant'anni demolendo finalmente i resti di un abuso di fine '800, divenuto poi proprietà militare, che finalmente è tornato disponibile. Se fossimo sensibili e informati vorremmo che le mura di Cosmopoli, vanto della nostra città, potessero tornare a mostrarsi nella loro imponenza e che si potesse passeggiare con agio all'ingresso della Calata, ora imbottigliato da tutti quei parassitari magazzinetti. Se davvero avessimo coscienza del valore e della bellezza dei nostri edifici storici non lasceremmo che, proprio dove inizia la Calata, addosso alle Mura si costruisse oggi un brutto parallelepipedo grigio di cemento e vetro che sembra una Cappellona funebre extra large. Sarà interessante vedere quanti, fra i passanti maschi, arrivando nei pressi si metteranno la sinistra in tasca per una scaramantica toccatina agli attributi. Attributi che come si sa, sono un requisito essenziale per diventare padri ed anche, in senso metaforico, per riconoscere la paternità delle proprie creature. Attributi che evidentemente mancano a qualcuno o a tutti i presunti padri di questo scempio. Una ventina di giorni fa su ElbaReport chiedevo al Sig. Sindaco dott.Peria e ai funzionari della Soprintendenza di Pisa dottoressa Martinelli e architetto Ferretti, a coloro cioè a cui è variamente attribuita questa bruttura, che qualcuno avesse il coraggio di dire “sono stato io”. Il cerino è ancora sospeso per aria e tutto tace. Tutto tranne il martello pneumatico. Negli ultimi giorni le tracce che corrispondevano al tetto la “Gattaia” e a quello del precedente magazzino della Tonnara (l'abuso originale) sono state approfondite e allargate senza risparmio e senza alcun riguardo le mura sono state raschiate, forse per intonacare per benino le stanzette che ci ricaveranno. Altro che restauro conservativo! Se un vandalo dilettante, senza titoli e gratuitamente, avesse fatto un centesimo di questo oltraggio si sarebbe procurato un bel soggiorno alle Sughere. Lasciamo da parte le considerazioni sull'opportunità di ricostruire una superfetazione deturpante, ma un intervento del genere per decenza avrebbe almeno dovuto essere reversibile, se proprio volevano costruire potevano farlo senza intaccare l'esistente. Questo procedere in modo rozzo e frettoloso in questa fase, quando la necessità di questo intervento è venuta meno (la regione, come è noto, ha eliminato come inutile l'Azienda a cui era destinato l'immobile) sta diventando addirittura sospetto. Perché, viste le molte contrarietà che si stanno manifestando, la Giunta non si prende invece una pausa di riflessione, aprendosi ad una consultazione democratica sul destino di questo importante tratto delle mura di Cosmopoli? E' ben strano: benché il 2014, bicentenario dell'arrivo di Napoleone, sia ormai vicino le Residenze Napoleoniche, meta obbligata dei turisti,sono in condizioni di notevole degrado. Il tetto della Palazzina dei Mulini è da tempo in attesa di riparazione, piove al primo piano, il teatrino è inagibile e tutto questo è da imputare a mancanza di fondi. Perché per sciupare un monumento i soldi (e nemmeno pochi) ci sono e per sanarne un altro no? Bisogna forse chiedersi, come di fronte a misfatti incomprensibili, “cui prodest”? Chi ci guadagna?


gattaione lavori gattaia pulita

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lavori gattaia tracce

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gattaia lavori 2011

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