- Stelle frante - Non mi nascondo la vanità del vivere la sua fragilità di vetro di cristallo la brevità di volo di farfalla l’impronta lieve appena sagomata che resterà di noi a chi toccherà di vivere a sua volta e penserà di nuovo a quella vanità. Non un filo d’erba un grappolo di glicine un sospiro di vento un tremolio di mare nell’alba appena desta cambieranno di forma intensità colori incanto. E in ogni luogo la bramosia di vita colmerà di verde i fossi a primavera feconderà nei nidi le uova degli uccelli fiorirà i grembi d’attesa e di speranza. Perché la vita è questo germogliare instancabile e precario: appena il tempo di alzare gli occhi al cielo e perdersi nella luce delle stelle frante.
patrizia stretta vulci