Campo: Pesta creditore ed intermediario con l'aiuto di padre e fratello
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : lunedì, 23 maggio 2011
Brutta e a tratti incredibile la vicenda, capitata a Campo nell’Elba (LI), alla fine del mese di aprile u.s., allorché un commerciante partenopeo di 35 anni, a un anno di distanza dal debito contratto, ha ricevuto il legittimo sollecito di pagamento di una somma di oltre 4000 euro, relativa alla fornitura di merce per il suo negozio. La richiesta ha infatti sortito un effetto impensabile ed il debitore, alterato soprattutto dall’interessamento sulla sua solvibilità messo in atto dal creditore (un commerciante 49enne, campese) e da un 33enne empolese, anch’esso commerciante, che ha fatto solo da intermediario, non solo decide di continuare a non pagare quanto dovuto ma addirittura reagisce violentemente aggredendo, in momenti diversi della stessa serata, i due malcapitati e facendosi aiutare, in un caso, dal padre 59 enne e del fratello 34 enne. I colpi che volano, all’interno dell’esercizio commerciale del campese, non sono leggeri e i sanitari del Pronto Soccorso portoferraiese, dopo aver prestato le cure del caso, giudicheranno le ferite riportate dai due, guaribili, salvo complicazioni, in giorni 22 per l’empolese e 12 per il suo collega elbano. La vicenda, che ha suscitato clamore per le modalità esecutive, anche in considerazione del luogo ove si è sviluppata, ha visto l’immediato intervento dei Carabinieri della Stazione di Campo Elba i quali, in brevissimo tempo, hanno ricostruito tutti i passaggi della spedizione violenta dei tre, soggetti che sono stati immediatamente denunciati all’Autorità Giudiziaria di Livorno. I responsabili del violento episodio dovranno rispondere di lesioni personali, reato che prevede una pena che va da un minimo di tre mesi ad un massimo di tre anni di reclusione. L’Arma elbana, con un’azione investigativa celere ed efficace, ha inteso ribadire che mai verranno tollerate reazioni di natura violenta né generate dal principio di giustizia fai da te né, tanto meno, come nel caso di specie, scatenate da ragioni legate al puro risentimento.
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