“Esercitare il diritto di esprimere la propria opinione in modo informato su questioni cruciali come quelle legate al bene comune, anche attraverso la partecipazione al referendum del prossimo 12 e 13 giugno, è prendersi cura delle comunità e del mondo nel quale viviamo”: è l’appello alla “cittadinanza responsabile” sul tema dell’acqua “bene comune”“ stilato da tutte le Caritas, gli ufficio di pastorale sociale e del lavoro e Missio della Toscana e diffuso oggi nell’ambito della mostra-convegno “Terra futura” in corso fino al 22 maggio a Firenze, nella Fortezza da Basso. Il documento, che prende spunto da un testo più ampio pubblicato alcune settimane fa dalla Rete interdiocesana sugli stili di vita, contiene in più “un invito esplicito a recarsi a votare al referendum – spiegano al SIR Valentina Panattoni e Sabrina Fausto, della diocesi di Lucca -, visto che non è affatto pubblicizzato in tv e dai mass media in genere”. “C’è tanta confusione in materia – precisano le volontarie della diocesi di Lucca -. Molti pensano che il referendum sia stato abrogato. Quindi c’è necessità di fare chiarezza parlando direttamente con le persone. Diffonderemo l’appello in tutte le parrocchie e realtà cattoliche della Toscana”. A questo scopo, nello stand Caritas a “Terra futura”, è stato creato uno spazio apposito per pubblicizzare l’iniziativa. Ai visitatori si propone di “degustare” tre tipi di acque differenti, e di provare a distinguere quale sia l’acqua di rubinetto. “E’ un pretesto per sensibilizzare sul diritto all’acqua come bene comune ed invitare ad adottare stili di vita più sostenibili”, precisano.
referendum acqua 2011