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L’Isola dei monopoli.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 12 maggio 2011

Situazione dei trasporti marittimi, il 5 di maggio 2011 è stata aggiudicata a Moby Lines la storica società Toremar, creando un monopolio pericoloso su queste rotte. Non a costo contenuto per la collettività, la Regione Toscana pagherà per il servizio della Moby Lines, un corrispettivo complessivo contrattuale per i 12 anni, di €. 160.000.000,00. Gli elbani ringrazieranno sempre la Moby Lines ex Navarma perchè è riuscita a portare comunque sull’Isola il turismo, anche quando la Toremar in piena stagione scioperava e lasciava a terra migliaia di turisti, fregandosene della nostra economia stagionale. Ma gli ultimi anni, anche per il cambio direzionale avvenuto, nella trasformata Moby Lines, per il rincarare dei costi del personale, del gasolio e della crisi economica, il prezzo del traghettamento Isola – Continente è lievitato in maniera considerevole. Adottando meccanismi complessi, la Balena Blu, portava la clientela a trovare spesso un traghettamento troppo oneroso. Il bigliettamento persone auto è costato moltissimo ai turisti. L’economia di questo territorio ha subito inevitabili contraccolpi. La gente ha preferito rimanere sulla costa, invece di sobbarcarsi una spesa complessiva fuori budget. Chiediamo non monopoli, ma un’apertura maggiore ad altre società concorrenti, per calmierare il mercato. L’Autorità Portuale di Piombino, Portoferraio e Rio Marina, così si definisce, che decide gli accosti portuali, deve assecondare questo disegno ed essere garante di una maggiore possibilità per altre compagnie e non limitarsi a dichiarare esauriti gli slot (accosti). Il Comune Unico da assimilare al Parco Nazionale dell’Arcipelago, come proposta e realizzazione di Istituzione inutile, sono altre operazioni per monopolizzare il territorio elbano. Un monopolio politico in special modo il Comune Unico, di sicuro appannaggio della sinistra, affiancata da una considerevole parte del centro destra che ha preso la scorciatoia. Meglio accordarsi, così ragionano quelli del centro destra facilmente individuabili in sigle e metodi, con questa gente della sinistra, altrimenti con i voti bulgari che ogni volta rimediano, quando le vinciamo le elezioni, regionale, provinciali e comunali. Aiutiamoli a vincere e facciamo accordi con loro. Vedi le ultime amministrative di Portoferraio e il tentativo in corso su quelle di Rio Marina. Rinunciamo pure a fare politica, recitano i tosco-locali del centro destra, magari ogni tanto inneschiamo qualche scaramuccia, così per non dare troppo nell’occhio. Quelli del Comune unico si portano dietro le Associazioni di Categoria degli impenditori, dei commercianti, degli artigiani, dei coltivatori diretti, per convincerli gli è stata fatta una promessa, quello che prima era niet (no), dopo diventerà da (si), state tranquilli. Monopoli quindi e disservizi, redditi e privilegi, assenza di mercato. Tutto avviene senza colpo ferire su questa Isola, di volta in volta si manifesta un’opposizione generosa di pochi intrepidi. Per sostenere il territorio e la salute dei cittadini entra in gioco l’economicità. La Usl n. 6, l’assessore al ramo regionale, i responsabili zonali della sanità, i direttori, decidono le sorti della salute degli Elbani e del loro Presidio Ospedaliero. Come se salvaguardare la pelle e richiedere una maggiore assistenza e tutela pubblica, non fosse preoccupazione primaria di ogni essere umano, ma una roba da amministrare da dei «soloni » che se ne stanno lì rimpinzati di lauti compensi e giudicano che meglio sia costruire un nuovo Ospedale a Livorno, concentrandoci tutte le risorse disponibili. Intanto il povero Presidio Ospedaliero di Portoferraio, si riduce sempre più in un luogo di accettazione passiva, dove il malato con gravi urgenze, deve aspettare l’elicottero per salvarsi la vita. Carenze e disservizi sempre più frequenti, rendono il nosocomio portoferraiese, un luogo sanitario discutibile e insicuro, per un’Isola che ha intuibili limitazioni geografiche di collegamento. L’Elba tutta ha diritto al riconoscimento della propria specificità territoriale e un potenziamento della tutela alla salute per 30.000 residenti e 250.00 presenti durante il periodo estivo. Parco Nazionale dell’Arcipelago, monopolio della difesa ambientale. La gente chiede limitazione alle aree non antropizzate di questa Istituzione, poca invadenza nelle autorizzazioni, permessi, efficenza massima nella valorizzazione del territorio e nella difesa di quelle zone ancora intatte che sono motivo di attrazione turistica e di rispetto della natura, da tramandare alle future generazioni. Non un baraccone accentratore di spesa pubblica, inefficiente e alieno dal territorio in cui insiste. Isola di Pianosa. Una sorella minore prediletta dell’Isola d’Elba. Gli Elbani hanno sempre guardato a questa Isola, come ad un posto mitico, da immaginare, difficile da raggiungere, da visitare, per la presenza di un carcere, che per decine di anni la bloccava. Attualmente finita l’occupazione carceraria, siamo entrati in una fase di abbandono, di crescente degrado degli edifici, in una politica ambientalista inconcludente e retorica, dove il Parco Nazionale celebra la sua inconsistenza, la sua totale incapacità a progettare una difesa, una valorizzazione qualsiasi. Fuori dal monopolio ambientalista, gli Elbani e non solo aspettano di conoscere questa Isola, di avvicinarla. Per uscire da questa situazione di incatenamento politico amministrativo è auspicabile che provvedimenti straordiari, vengano adottati su questo Arcipelago, con una legge speciale che deliberi e supporti il rispetto delle popolazioni locali, il loro sostentamento, la loro autonomia e le liberi dal perenne ricatto e dalla soggezione di un disegno politico di sopraffazione e controllo fuori sistema. Pietro Carabellese, Consigliere Provinciale Lega Nord Arcipelago Raoul Buratti Volponi – Segretario Circosc.le Lega Nord Arcipelago Toscano Tutti i militanti e simpatizzanti del territorio.


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