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Un pubblico ringraziamento agli operatori del 118

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 10 maggio 2011

Con ritardo, ma assolutamente ritenendo di fare cosa utile e gradita, voglio ringraziare il personale medico e paramedico, protagonista del soccorso a mio figio, avvenuto nella notte fra il 30 aprile ed il 1° maggio 2010 a Pomonte, Isola d’Elba. In particolare mi limito a raccontare che mio figlio, età 6 anni all’epoca, fu colto da una forma improvvisa ed apparentemente grave di insufficienza respiratoria alle 23 circa. Trovandomi in un posto bellissimo che frequento da anni, ma che sicuramente non pensi sia il massimo per sentirsi male, data la sua collocazione distante da presidi medici, chiamai il 118 dell’Elba Soccorso, pur timoroso dei tempi di trasporto in ospedale. Invece, e qui sta il senso di gratitudine che motiva la presente, fui raggiunto in pochi attimi dall’ambulanza ordinaria della Misericordia di Pomonte, il cui personale organizzò e gestì con professionalità e calma un rendez-vous con un auto medica, senza mai trascurare di avere a che fare con un bimbo piccolo, quindi non dimenticando di essere carini ed interagire con lui per non farlo spaventare del viaggio in ambulanza di notte. Anche il nuovo Equipaggio dell’ambulanza medicalizzata si dimostrava più che all’altezza della situazione, trasportandoci al Pronto Soccorso dell’ospedale di Portoferraio, facendomi esprimere, anche nei loro confronti solo giudizi positivi e gratitudine. In ospedale ho trovato pronto tutto il personale (pochissime persone) che era già stato avvisato del nostro arrivo, e pur notando che il numero dei dipendenti era veramente esiguo, non si sono risparmiati un attimo dedicandosi con la massima attenzione alle cure del mio bambino. Arginata l’emergenza il piccolo è stato ricoverato nella pediatria nel cuore della notte, dove però le poche infermiere presenti non hanno mancato di coccolarlo ed accoglierlo, oltre a prodigarsi per trovargli qualcosa di idoneo alla situazione per nutrirlo un po’, ed incredibilmente, senza che gli venisse chiesto, mi consentivano di rimanere con lui per assisterlo nella notte in una stanza da soli. Penserete, come penso io, che tale standard professionale ed umano sia dovuto e doveroso, ma sapete tutti che non è cosi, e per chi conosce le realtà della piccola Isola, nelle sue frazioni più remote, sa che essere raggiunti da un’ambulanza è quasi un lusso. Seppur con esito più che positivo per mio figlio, che ha brillantemente superato il suo problema, ho avuto modo di respirare che le strutture che ci hanno soccorso ed accolto, sembravano da “trincea” ed operare quasi ai limiti, date le distanze da coprire, i mezzi limitati, il personale ridotto meno che all’osso, ma ho sempre visto buona volontà, professionalità, pazienza ed anche sorrisi ed educazione in tutti i protagonisti di questo episodio. L’idea di scrivervi grazie a tutti è nata con molto ritardo, ma dato anche che faccio un lavoro che non differisce poi tanto dal vostro, so quanto a volte un grazie ed un pensiero positivo facciano più di tante altre cose, e penso valga sempre la pena di aver la possibilità di dirvi davvero grazie, grazie grazie. Gradirei che i diretti interessati venissero messi a conoscenza della presente.


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