“Il Commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ….. ordina nelle zone di cui segue elenco ed indicate nella cartografia allegata ……si effettuino interventi di abbattimento d’urgenza del cinghiale ad opera di operatori volontari autorizzati afferenti al Consorzio dell’ATC 10 – Provincia di Livorno” Il provvedimento del 6 Dicembre 2002 segna l’inizio di una nuova strategia del PNAT per il contenimento del devastante numero degli ungulati. In pratica su buona parte del territorio perimetrato come protetto (quello evidenziato in nero nella cartina dell’Elba che riproduciamo) si effettueranno a partire dai prossimi giorni battute di caccia al cinghiale di stampo tradizionale anche con l’uso dei cani da seguito. Gli ambientalisti storceranno probabilmente il naso l'ordinanza di Ruggero Barbetti introduce anche se in via sperimentale la caccia dentro il Parco e da quanto si sa, almeno in modo informale anche Legambiente che è favorevole alla eradicazione del cinghiale dall’Isola, nutre forti perplessità sulla possibilità di effettivo controllo delle 6 diverse squadre di 20 persone che contemporaneamente potrebbero operare, anche se il provvedimento stabilisce vincoli comportamentali di rispetto della restante fauna molto rigidi. Ma i conti si potranno solo al termine del periodo di sperimentazione della nuova misura adottata dal Commissario Ruggero Barbetti ed il parametro principale non potrà essere che quello dei capi abbattuti, quanti degli almeno 2500 nocivi che stanno scorrazzando e devastando argini, strade, colture dell’Isola d’Elba verranno eliminati. In attesa di tirare le somme di questa operazione di contenimento se può comunque e intanto fare il bilancio lusinghiero di un’altra campagna di abbattimento quella condotta questa estate dall’esigua pattuglia degli agenti della Polizia Provinciale dell’Elba. I due “Provinciali in divisa”godendo solo di qualche temporaneo aiuto dei di colleghi del continente, hanno (oltre il loro normale servizio) effettuato 38 uscite serali (27 sul territorio del Parco, 11 fuori dei perimetri del PNAT) abbattendo un numero impressionante di ungulati, ben 110 (rispettivamente 73 nel Parco e 31 fuori), dimostrando che anche l’ipotesi della sostanziale riduzione del numero delle preoccupanti bestie mediante l’utilizzo della professionalità dei dipendenti pubblici che vanno per boschi era tutt’altro che peregrina. C’è un proverbio che ci pare reciti: “Non è importante se in gatto è bianco o nero, l’importante è che acchiappi i topi”
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