Nel momento in cui ci accingiamo a scrivere il progetto dei prossimi cinque anni della storia di questo comune, ritengo opportuno condividere alcune riflessioni. Cavo vedrà infatti nei prossimi mesi alcuni passaggi importanti e capaci di raggiungere obiettivi ambiziosi per lo sviluppo turistico e per il benessere economico dei suoi abitanti. Chi come me vive da sempre questa comunità ritiene dunque essenziale aprire un dialogo franco con le principali realtà economiche di questo nostro microcosmo, a cominciare da quelle che da anni ne costituiscono un importante motore. La realtà del Circolo Nautico – al quale lego il ricordo di Plinio Puletti e le parole di incoraggiamento che mi rivolse in occasione dei primi impegni politici su questo territorio – non può che essere uno dei principali interlocutori, con la volontà di un confronto costruttivo che parta da un maggior coinvolgimento e partecipazione nella vita del paese. Ritengo infatti – in ragione della mia esperienza di amministratore di questo Comune – che le maggiori incomprensioni nascano in generale qualora manchi un confronto schietto che sveli le reciproche difficoltà ricercandone la sintesi nell’interesse di tutti i soggetti in causa. Con questo faccio riferimento non solo al rapporto con l’amministrazione comunale ma anche a quello con la cittadinanza ed ai rapporti interni per i quali auspico – se mi è concesso – un ritrovato spirito di aggregazione che confermi il circolo nel suo valore sportivo e nella sua natura di contesto associativo. Chi riveste storicamente questo ruolo deve continuare a tenere alta la bandiera dello sport e con essa il valore formativo di esperienze che, oltre al loro significato intrinseco, danno ad un soggetto imprenditoriale operante nel settore della nautica il biglietto da visita della qualità e della socialità, non indifferente sotto il profilo delle istanze di sviluppo e dei relativi percorsi amministrativi. Venendo al dunque, vale a dire al progetto di ampliamento del porto, voglio rappresentare che le mutate condizioni della vigente pianificazione consentono oggi di ipotizzare un percorso separato dalle previsioni del porto di Rio Marina recuperando un vantaggio di tempi legato proprio alla diversificazione dei contesti amministrativi dei due interventi. I tempi si restringono dunque e appare tempestivo un nuovo inizio nella ricerca di soluzioni che garantiscano il valore imprenditoriale dei soggetti già operanti nella portualità cavese e perseguano peraltro le migliori soluzioni sotto la guida di chi rappresenta l’interesse pubblico, nel coinvolgimento del mondo associativo e conseguentemente nella crescita della rappresentanza del paese stesso. Ritengo tutto ciò assolutamente possibile ed anzi auspicabile, sottolineando la necessità di una comunicazione più aperta ed efficace con un paese che sa riconoscere ed apprezzare chi ne condivide con correttezza e trasparenza i percorsi e gli obiettivi.
Paola Mancuso