Conclusa nei tempi programmati la prima fase della discussione per la proposta di legge e la presentazione agli uffici di Presidenza del Consiglio regionale, il Comitato ha avviato la fase due in attesa dei provvedimenti regionali, con la presentazione in "power point" degli elementi fondamentali utili alle scelte che dovranno fare gli elbani quando saranno chiamati a sottoscrivere la prosta di legge e successivamente a votare per il referendum. Tale documento ha suscitato notevole interesse per la raccolta di dati sia sulla situazione attuale degli otto comuni elbani sia per quello che potrebbe accadere col Comune unico e in appendice sono riportate anche le cosiddette "FAQ" le domande più frequeni sul tema con le relative risposte. Interessante è stato anche il dibattito che ne è seguito sia fra i contrari all'iniziativa sia fra chi proponeva suggerimenti per miglioare il progetto soprattutto nel versante dei "municipi" per le modalità di elezione dei rappresentanti, per le funzioni assegnate e per il ruolo che dovranno svolgere di legame fra il centro, rappresentato dal nuovo comune, e le periferie con i vecchi municipi. Sono emersi anche tanti altri problemi tipici dei piccoli centri soprattutto per la paventata chiusura delle scuole elementari e per le conseguenti fughe delle famiglie verso il centro con conseguente impoverimento delle frazioni periferiche specie in relazione all'assistenza agli anziani e alla perdita di servizi come poste e banche. Per la soluzione di questi problemi, ha replicato Orsini, sarà comunque più incisiva l'eventuale presenza di un comune unico dotato di mezzi maggiori e anche di un peso politico più significativo in ambito provinciale, regionale e nazionale a anche europeo perchè potrebbe diventare il quarto comune della Provincia per numero di abitanti. Tanti si chiedevano con quali mezzi si affronteranno le difficoltà finanziarie attuali degli otto communi e Orsini ha voluto ricordare le certezze del consistente incentivo regionale per la " fusìone ", i contributi decennali dello Stato ed eventualmente gli sgravi fiscali regionali senza considerare il notevole risparmio della spesa pubblica e il miglioramente quanti-qualitativo dei servizi offerti. Il punto fondamentale resta però la necessità dell'unico centro decisionale per tutta l'isola che potrebbe diventare il motore per il cosiddetto "rinascimento elbano" soprattutto nel settore trainante dell'economia insulare rappresentato dal turismo. La riprova si è avuta proprio in occasione dell'incontro con la Provincia e la Regione, quando per illustrare le nuove strategie per il turismo, dopo l'abolizione delle APT, sia l'assessore Pacini della Provincia che Scaletti della Regione hanno lamentato la mancanza di un referente al'Elba cui poter affidare l'accoglienza e l'informazione ai turisti e soprattutto la creazione del prodotto "elba" come il "Walking festival" in corso. Si è anche rappresentato il disorientamento che provocherà nei turisti la scelta di alcuni comuni per l'istituzione della tassa di soggiorno, senza una regia comprensoriale o l'assurdo dell'esempio di Bagnaia dove dal lato Portoferraio l'acqua non è potabile mentre dal lato Rio Elba si può bere. Orsini a nome del comitato ha di consguenza richiesto all'assessore Scaletti e al vicepresidnte del Consiglio Fedeli di accellerare le procedure in regione per arrivare quanto prima all referendum per il comune unico che, in caso di successo, non risolverà come una magia tutti i problemi dell'Elba ma aiuterà sicuramente ad affrontarli unitariamente con molte maggiori probabilità di successo le problematiche comprensoriali.
Mappa Comune unico