Esplode Re Aleatico, primo passito della Toscana ad aver conquistato il Docg dopo secoli di incontrastato dominio. Al De Laugier domenica scorsa un convegno lo ha celebrato con una iniziativa targata Ais (associazione italiana sommelier) e Cescot, evento che ha messo in evidenza come molti amministratori isolani sembrano disinteressarsi a questo cammino glorioso del settore primario isolano. Presente solo il sindaco di Rio Elba Alessi e assessori portoferraiesi, come ha fatto notare Arrighi manager del meeting. In evidenza anche il bisogno di "fare sistema" tra turismo e settori produttivi, cultura e ogni settore d'attività ed è nata la proposta, lanciata dal brillante moderatore Gabbrielli, di creare un Festival annuale dedicato al passito che fece innamorare Napoleone, una sorta di primo sponsor dell'Aleatico. Vari esperti hanno animato la tavola rotonda, che ha preceduto la degustazione nei numerosi stand dislocati nell'ex convento, e alla conclusione del dibattito si è fatta notare la battuta: "Tappi non parole" lanciata da Piermario Meletti Cavallari (Le Ripalte) esponente del consorzio Le strade del vino Costa degli etruschi. Un modo per esprimere la necessità di passare all'azione per promuovere il nettare isolano: "Chi lo assaggia non ne può fare più a meno- ha detto.- quindi ci vuole un impegno specifico a tale scopo". E non rinviabile perciò un forte intreccio tra forze sociali, economiche e politiche per favorire i prodotti isolani, in rapporto al turismo. Ai Comuni, Marcello Fioretti del Consorzio di tutela, ha chiesto, presente l'assessore portoferraiese Antonella Giuzio, piani regolatori che diano possibilità di nuovi vigneti, visti anche i tanti terreni abbandonati. L'incontro ha esaltato il secolare vino dolce elbano, che risale ai greci come ha fatto notare Walter Tripicchio, a nome dell'associazione dei giovani albergatori isolani: "Creiamo esperienze di qualità che comprendano i prodotti isolani per i nostri ospiti", ha detto l'architetto. Un concetto più volte emerso. Arrighi dell'Ais locale ha fatto notare la creazione del sito www.aleaticoelba.it e di un depliant informativo, mentre Fioretti ha poi fornito dati tecnici sulla produzione dell'Aleatico su vitigni di circa 40 ettari che producono 100 mila bottiglie annue. "L'Aleatico elbano- ha rilevato il conduttore dell'Acquabona- ha ottenuto una valutazione alta di 85,5 su 100 dalla commissione ministeriale che ha assegnato la Docg, concessa a solo 8 vini in Toscana". Interventi poi di Storchi(unità viticoltura Arezzo), Maietta(presidente nazionale Ais) e Fabbri (direttore commerciale Frescobaldi) e quest'ultimo ha insistito sul particolare aroma dell'Aleatico isolano, da sfruttare come immagine del territorio. Di valore gli interventi conclusivi di Martorella (Confesercenti) e Minelli (Coldiretti) che hanno fatto notare le difficoltà burocratiche cui sono sottoposti gli agricoltori frenati anche dal Parco. "Abbiamo bisogno di deroghe se si vuole favorire un serio sviluppo delle produzioni al servizio del turismo. Occorre fare sistema". ALCUNI DATI DEL DISCIPLINARE ALEATICO E LE AZIENDE PRESENTI I vigneti, impiantati successivamente al disciplinare DOCG, dovranno avere una densità di almeno 5000 ceppi per ettaro. Produzione massima di uva per ettaro 70 q.li. La produzione per ceppo non dovrà essere superiore a Kg 1.8. Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare, al momento della raccolta, un titolo alcolometrico volumico totale minimo di 11.5%. LE AZIENDE: Acquabona, Acquacalda, Arrighi, La Chiusa, La Fazenda, La Galea, Le Ripalte, Le Sughere, Mazzarri, Mola, Sapereta, Terre del Granito, Valdana, Villa Mori.
AIS aleatico al de laugier