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Il Gattopardo è vivo e lotta insieme a noi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 15 ottobre 2003

Stupefacente. Difficile trovare un altro aggettivo a commento della lettera aperta del sindaco di Portoferraio Ageno al comitato “Su la Testa”. Ageno vorrebbe scendere in piazza a protestare contro se stesso, come rappresentante della classe politica che ha creato, favorito o semplicemente non contrastato il degrado contro il quale manifesteranno i cittadini sabato prossimo. I toni della sua lettera aperta sono quasi commoventi (a voler essere cattivi si potrebbero definire patetici). Basterebbe andarsi a rileggere, come gli hanno già fatto notare, il comunicato dei sindaci apparso sul “Corriere Elbano” qualche settimana fa, autentico manifesto dello struzzo, che nasconde la testa per non vedere. Per i firmatari di quella dichiarazione congiunta sostanzialmente non era successo niente di grave. La preoccupazione principale dei nostri amministratori era una sola: moderare i toni, sopire le polemiche, difendere l’immagine dell’Elba. “Va tutto per il meglio, in questo che è il migliore dei mondi possibili”, si sforzava di spiegare il maestro Pangloss al povero Candido che vedeva il mondo andare a rotoli. La visione di Candido era un po’ come quella del bambino che si accorge che il re è nudo, e lo dice, altro che vestiti nuovi (“Candido”,Voltaire; “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, Andersen). Quindi le strade si sono già divaricate, come è bene che sia: da una parte quelli per cui pochi episodi non macchiano ciò che di buono è stato fatto, eccetera, eccetera. Dall’altra, quelli per cui il degrado è tanto e tale che bisogna gridarlo in piazza. Il fatto che il sindaco di Portoferraio sposi entrambe le visioni è semplicemente grottesco. E’ come se chi ha la massima responsabilità politica dicesse “io non c’ero, e se c’ero dormivo”. Un presidente della Comunità Montana, che pare appartenga allo stesso partito del sindaco, beccato in una situazione da repubblica delle banane, e tutto quello che la maggioranza berlusconiana-post fascista propone è, al limite, un rimpastino piccino picciò. Ché magari l’opposizione ci potrebbe anche stare, basta trovarsi d’accordo sui nomi giusti. Cari amministratori, non avete capito niente: è un’intera politica, un’intera visione che deve cambiare radicalmente. Compreso voi, che come il principe di Salina vorreste “cambiare tutto perché tutto resti uguale”: borbonici con i Borboni, garibaldini con Garibaldi. Meglio restare a casa, sabato, e rimanerci possibilmente anche alle prossime elezioni.


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