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Lettera aperta del PRC ad Enrico Rossi sulla Autostrada Tirrenica

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 12 aprile 2011

Caro Presidente il dibattito acceso intorno al corridoio Tirrenico, che va avanti da oltre 40 anni in questi mesi ha visto di nuovo portare alla luce problematiche e posizioni contrastanti. Le scrivo prima ancora che come rappresentante politico, come cittadino, che ha bisogno di avere delle risposte chiare dalla Regione, visto che il partito di maggioranza che amministra i maggiori comuni della Toscana coinvolti nell’affaire Autostrada, anche se interpellato in sedi ufficiali, quali i consigli comunali, fa spallucce e nicchia su alcuni argomenti che invece ritengo di vitale importanza. • Come si pone il PD e la Regione Toscana nei confronti del pesante conflitto di interesse che grava sull’AD della SAT, avv. Bargone -gia’ consulente per le infrastrutture dell’assessore Conti della passata giunta Martini- nominato pochi anni fa Commissario Governativo per vigilare i lavori della Tirrenica? Siamo di fronte ad un palese caso di Controllore di se stesso, la qual cosa, non e’ certo garanzia di trasparenza ed efficienza della scelte per la tutela degli interessi dei cittadini. Perche’ prima di qualunque trattativa Regione/SAT non si chiede a gran voce, in nome della trasparenza le dimissione del Dott. Bargone da uno dei due ruoli? Coerentemente con la battaglia senza ecslusioni di colpi che viene fatta dal PD nazionale nei confronti dei vergognosi conflitti di interesse che gravano sul Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. • Come mai per anni e’ stato sostenuto da amministratori e SAT che la costruzione del corridoio Tirrenico sarebbe stato fatto totalmente con capitali privati senza nessun onere da parte dello Stato? Dichiarazione fatta anche dal Dott. Bargone - in veste di commissario straordinario- alla VIII commissione parlamentare riunitasi l’11 novembre 2009, e poi invece leggendo pag.23 della Proposta di approvazione del Progetto preliminare, presentato dal Ministero delle Infrastrutture il 16.12.2008, poi approvato dal CIPE, che: “I presupposti per consentire il rimborso del debito (che la Sat farà per sostenere i costi dell’opera) e quello del capitale di rischio con interessi sono legati sostanzialmente all’accollo al Concessionario subentrante (lo Stato) alla scadenza della concessione (2046) dell’investimento non ammortizzato, comprensivo degli oneri finanziari capitalizzati.” In poche parole gli oltre 3 miliardi che SAT investiva gli venivano restituiti in toto a fine concessione dallo Stato, infatti l’eliminazione di questa clausola ha scatenato il finimondo facendo tornare la SAT sui suoi passi.? • Come e’ possibile che le cifre sui costi dell’opera vengano modificati a secondo delle dichiarazioni che si fanno: Altero Matteoli, in risposta a Kutufa’ il 26 marzo scorso affermava che il “lotto zero” costerebbe 400 milioni di euro, quando dal piano finanziario presentato dopo l’approvazione del CIPE del 2008 e come sottolineato sempre dall’avv. Bargone nell’udienza alla Camera del 11 novembre 2009, si specifica che il costo delle opere complementari (lotto zero e completamento della 398 fino al Porto di Piombino) e’ di 231 milioni di euro. E’ evidente che qualcuno sta mentendo o e’ chiaramente disinformato, e nessuna delle due opzioni sono garanzia per i cittadini. In conclusione caro Presidente la mia considerazione riguarda la vera unica priorita’ ossia la messa in sicurezza dell’Aurelia specie nel tratto grossetano-orbetellano, dove incroci a raso e situazioni mai risolte fanno di quella una strada ad alto rischio mortalita’ incidentale. Perche’ non e’ possibile lottare e pretendere che le infrastrutture siano fatte con soldi pubblici attraverso l’ANAS? E’ cosi’ difficile immaginare di poter vivere in un paese normale dove lo Stato si occupa attraverso la fiscalita’ generale di mantere i servizi ai cittadini? Lo studio del 2000 dimostrava che con meno di 1 miliardo di investimento si sarebbe realizzata la messa in sicurezza della Aurelia senza bisogno di nessun balzello. Siamo diventati un paese che abdica tutti i servizi ai privati: dalla scuola alla sanita’ dalla gestione dell’acqua ai lavori pubblici. E non mi vengano a dire, come dichiara il Ministro Matteoli, che le casse dello stato sono vuote, non sono i soldi che mancano, sono le scelte che fanno la differenza, basti pensare che negli armamenti e nella Difesa lo stato Italiano nel 2011 spendera’ quasi il doppio di quello che destina alle Infrastrutture, con un taglio per queste ultime del 30%. Se si pensa che sia piu’ necessario per lo sviluppo, avere delle nuove portaerei nucleari o altro piuttosto che vie efficenti e sicure, credo proprio che siamo sulla strada sbagliata. Spero vivamente in un suo intervento chiarificatore di questi leciti dubbi La ringrazio anticipatamente, cordialmente la saluto Giuliano Parodi Capogruppo Uniti per Suvereto Responsabile Enti Locali-segreteria PRC federazione Elba-Val di Cornia


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