Ciò di cui in paese (parlo di Marciana Marina, ovviamente) si vociferava da tempo, finalmente ha avuto felice esito. Finalmente, i marinesi potranno dormire sonni tranquilli, certi di continuare a svolgere i lavori di contadini e camerieri ai quali sono stati predestinati (non sono parole mie, ovviamente, ma di altri: scrittori e persino amministratori, evidentemente più informati del sottoscritto). Finalmente, potrà trovare pace la frenetica e puntuale attività di informazione e di proposizione dell’onnipresente, irrequieto ed invadente Comitato per il Porto, così come la voce delle fastidiose forze politiche di opposizione. Finalmente, le posidonie potranno sguazzare e proliferare nelle acque marinesi. Finalmente, il paese potrà essere piacevolmente invaso da migliaia di turisti festanti e spendaccioni che potranno sbarcare sul molo del pesce reso disponibile agli attracchi (non era previsto? Poco male: chi sa, sa; chi non sa, taccia e si arrangi). Finalmente, qualche colata di cemento andrà ad arricchire ed ingentilire l’ormai vetusta e retrodatata passeggiata lungomare, nonché la monotona ed immutabile rada. Finalmente, gli operatori nautici, tutti indistintamente resi partecipi e protagonisti di una mirata e trasparente politica di sviluppo strategico del settore, tale da assicurare prospettive e lavoro per molte generazioni a venire, potranno voracemente cibarsi delle generose briciole che illuminati, munifici e disinteressati Imprenditori, invitati ed accorsi al capezzale marinese, vorranno disseminare lungo il tortuoso percorso dei rapporti interpersonali(ma attenzione a comportarsi bene, però!). Finalmente, la maggiore (nonché ultima) risorsa socio-economica del paese, il porto, bene di tutta la comunità e non proprietà privata di pochi padroni pronti a disporne a proprio insindacabile piacimento, è diventata oggetto di un programma di sviluppo studiato, partecipato e condiviso, che ha generato un mirabile progetto-paese in grado di coinvolgere gli interessi e le aspettative di tutta la comunità, di qualsivoglia inclinazione politica, superando faide, meschinità e carbonerie. Di tutto questo dobbiamo ringraziare il Sindaco e la Giunta del Comune di Marciana Marina: grazie alla loro illuminata opera tutto ciò, in un colpo solo, è stato possibile. Dispiace, è necessario sottolinearlo, il ruolo secondario cui è stato relegato il Circolo della Vela di Marciana Marina, da sempre ignaro dei disegni di cui sopra e che tanto ha fatto, disinteressatamente, per il paese in tutti questi anni, curando al massimo livello l’integrazione con il paese stesso e con la sua economia, distribuendo con trasparenza ed equilibrio incarichi e benefici. Se almeno il Circolo avesse ottenuto o potesse ottenere un ruolo dirigenziale nella nuova società che gestirà i pontili e gli ormeggi! Se almeno il suo nuovo status di rampante soggetto imprenditore avesse ricevuto o potesse ricevere il plauso della FIV o quello futuro dei Soci! Eventualmente, sarà per la prossima volta, sportivamente parlando. Spero di avere capito bene quanto è successo, anche se bisognerebbe augurarsi di aver capito male. Ma una cosa di sicuro ho capito bene: il chiaro intento dell’Amministrazione, chiaro fin dall’uscita del bando, che ha di fatto escluso gli imprenditori locali, penalizzando così qualsiasi iniziativa dei nostri giovani.
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