Sempre più spesso negli ultimi tempi un dubbio ci assale: “Ma il Sindaco Ageno c’è o ci fa?”. La sua ultima “uscita che sembra un’entrata” dell’aderire al comitato “Su la testa” può essere solo definita “ageniale”. Ci pare di vederlo nella sua stanza, che si affaccia sulla piazzetta dominata dal busto di Pietro Gori (che giustamente guarda da un’altra parte rispetto al Comune, forse anche un pelo schifato) che verga la sua letterina con l’aria furbetta “Ora li prendo in castagna.. mi accettano e mi creo una verginità neo-moralizzatrice, non mi accettano e dico che sono politicizzati, strumentalizzati dalla sinistra (o dai “rossi” come ama dire, includendo nella categoria tutti quelli che sono anche un pelo a sinistra di Andreotti)” Il non trascurabile problema è che Giovanni Calcestruzzo Ageno oltre che siglare la letterina ha firmato quel documento reticente (come giustamente ha dichiarato Marilena) in cui ha dato la colpa dei casini made in Elba a noi che li raccontavamo. E poi il nostro un giorno si e l’altro invece pure, vede transitare dei giovinotti talvolta in divisa, talvolta in borghese che qualche consulente betoniero magari gli ha dichiarato essere gruppi di studiosi dell’urbanistica portoferraiese e dei processi amministrativi della Città di Cosimo, ma che a noi sono parsi abbastanza Carabinieri, Finanzieri, Forestali etc. Altri consulenti molto consulanti hanno completato l’opera, raccontando al volgo sciocco che agli un po’ invadenti ospiti accolti comunque come si conviene con the e pasticcini e liquorini e inchini (del rosolio al brigadiere .. prego!), è stato perfino concesso di portarsi a casa tutta la documentazione urbanistica perché potessero consultarsela con calma. Che gentilezza, che magnanimità! Tocca a noi di animo più plebeo osservare che in presenza del rifiuto a concedere benignamente il materiale di cui sopra, anzi ostacolandone l’acquisizione, il detentore correrebbe il rischio di vedersi ex-abrupto donare un grazioso monile binato stile sado-maso più popolarmente noto col nome di manette. Insomma anche se la cosa non ci fa affatto piacere, come portoferraiesi e come cittadini garantisti, osserviamo che le vicende urbanistiche hanno ficcato gli amministratori di Portoferraio in un bel casino, da cui tutti speriamo la città intera esca senza macchia ma che deve essere spiegato fino all’ultima virgola. Il sindaco come la moglie di Cesare (no assessore non ci riferiamo a Paloma che convolò a giuste nozze col Geom. Cesare Moretti) deve essere al di sopra di ogni sospetto, e nel momento in cui si svolge una grave e delicata indagine giudiziaria sull’atto amministrativo più importante di cui è stato artefice, dovrebbe avere il buon gusto di attendere gli esiti in un dignitoso riserbo evitando infantili "furbate".