Sembra che le domande di LEGAMBIENTE su quanto sta accadendo nelle Miniere di Rio Marina e sulla presenza di una singolare ditta chiamata “Servizi Prevenzione Pena” abbiano fatto inalberare il Sindaco-Senatore-Sottosegretario Bosi che, attraverso una nota dell’Ufficio stampa, si avventura in una risposta azzardata e nuovamente inconcludente. Pare che nel Comune di Rio Marina siano non poco infastiditi dagli “esponenti di Legambiente, nuovi Scherlock Holmes di tutto quanto accade all’Elba”, ringraziamo per l’immeritato paragone, ma noi avremmo fatto solo qualche innocua domandina. Non ci è stato risposto, forse sarebbe compito degli Amministratori Riesi scoprire quanto c’è di vero in quello che diciamo: è l’unica maniera per dissipare la confusione che “non esiste” ma che è stata ben coltivata. Continua a meravigliare la totale ed esibita disinformazione del Sindaco Bosi su quanto hanno detto e scritto negli anni passati gli ambientalisti elbani sul futuro delle miniere di Rio Marina e sulla nostra contrarietà verso alcune ipotesi avanzate dalle passate amministrazioni di centro-sinistra ed ora riproposte dal centro-destra. Se questo è comprensibile per il Bosi Senatore pistoiese, è evidente che il Bosi Sindaco di Rio Marina non è stato debitamente informato dai suoi distratti e smemorati collaboratori indigeni. Eppure per capire cosa pensiamo e pensavamo del destino del Compendio Minerario basterebbe leggersi le osservazioni sul Piano Strutturale di Rio Marina che abbiamo indirizzato al Sindaco solo poche settimane fa. Speriamo di non aver meravigliato e infastidito la Giunta riese anche con quell’atto previsto dalla legge. LEGAMBIENTE non contesta la necessità degli interventi di recupero idrogeologico e non mette in dubbio la riconosciuta capacità di alcune ditte che lavorano all’interno delle miniere, ma, da libera associazione che tutela l’ambiente e rappresenta e le esigenze di trasparenza poste da liberi cittadini, ha rivolto poche, precise e impolitiche domande: “Chi ha affidato questi lavori, la Prefettura, Il Demanio, il Parco Nazionale, il Parco Minerario, il Comune? In cosa consistono, quanto costano, quali sono gli Enti che li hanno progettati, affidati e finanziati e che devono controllare la loro corretta realizzazione? Perché sembra che alcuni lavori siano stati affidati anche ad una piccola impresa nata per trasportare detenuti e vendere biciclette e che risulta occuparsi di queste cose solo dal 24 settembre 2002?” Il Comune ed il Parco Minerario hanno risposto di non entrarci niente. Ma evidentemente il Senatore Bosi non era soddisfatto dell’asettica risposta del suo Comune e ritorna inopinatamente a bacchettare maldestramente gli ambientalisti-investigantori, ma il sarcasmo non esime il Sindaco di Rio Marina da spiegare - a Scherlock Holmes, alla Minoranza, ai Verdi o a Legambiente - se vi è stato controllo da parte dell’Amministrazione Comunale su come e da chi venivano svolti i lavori e se esistono le dovute autorizzazioni in sanatoria per i lavori di somma urgenza che hanno giustificato affidamenti perlomeno strani nel territorio del Comune di Rio Marina e per lavori concordati con (quali?) altri Enti. La nota del Comune dice che loro comunque non ne sanno nulla, ma il Sindaco e la Giunta dovrebbero essere informati su tutto: infatti, rispondendo ad una interpellanza hanno dichiarato che “Le zone di intervento sono state concordate in sede di riunione presso la sede distaccata della Prefettura di Portoferraio” . Non sappiamo se in quell’occasione l’opposizione consiliare sia rimasta soddisfatta o si sia accontentata dalla vaga risposta, noi non siamo né soddisfatti e né contenti.
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