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Intervento del FLI sulla sanità elbana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 27 marzo 2011

Da molti mesi stiamo osservando la riorganizzazione della Sanità Elbana, tanto sbandierata dalla nostra ASL. Appare tuttavia ormai chiaro che non si tratta di riorganizzazione ma di un vero e proprio smantellamento del sistema sanitario elbano, già fortemente condizionato, in maniera negativa, dallo stato di insularità. Il tutto sotto il silenzio-assenso della maggioranza degli Amministratori locali, rappresentanti da quella Conferenza dei Sindaci che appare assolutamente incapace di opporsi alle scelte dell’Azienda Sanitaria, venendo meno alla missione di difesa della Salute dei propri cittadini, primo e più nobile tra i doveri di un Primo Cittadino. Il ridimensionamento è totale ed interessa ogni aspetto della Sanità isolana a partire dall’Ospedale,che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante del Sistema Salute dell’isola. Il taglio dei posti letto (con l’incredibile situazione, già avvenuta, di avere nella stessa stanza uomini e donne, condizione assente anche nei vecchi padiglioni degli ospedali dei primi del novecento), l’accorpamento della ginecologia con la pediatria (mascherata dal roboante nome di area Materno-infantile), la mancata conferma dell’Unità Operativa Complessa della Medicina, ridimensionata a Unità Operativa Semplice (in poche parole, Sezione senza un Primario, ma con un responsabile dipendente da un Direttore di Piombino o di Livorno, con assoluta dipendenza in fatto di scelte strategiche ed investimenti ). Altro punto dolente è rappresentato dal taglio degli incentivi al Personale, in un momento storico in cui trovare uno specialista che venga a lavorare sull’isola è impresa titanica, soprattutto per quello che riguarda figure chiavi quali l’Anestesista e il Radiologo. Si tenga presente che la carenza di tali specialisti è un problema endemico che ha ormai da molti anni, la maggioranza degli ospedali italiani, anche quelli più titolati. Per quale motivo un’anestesista o un radiologo dovrebbero venire a lavorare in un posto disagiato come l’Elba, magari con un contratto a tempo determinato, senza nemmeno un minimo di incentivo economico (dovendo tra l’altro affrontare spese maggiori, data la condizione di insularità), quando lo stesso specialista può scegliere tra diversi ospedali, decisamente più quotati dal nostro? Sembra quasi che il taglio degli incentivi al Personale abbia come obiettivo quello di scoraggiare i professionisti a venire a lavorare all’Elba. Aspettiamo ancora l’applicazione di un protocollo definitivo sull’Urgenza-Emergenza che preveda una valida alternativa al trasporto dei paziente grave con l’elicottero, trasferimento che spesso è condizionato dalle condizioni metereologiche . La sbandierata riorganizzazione della sanità, sotto l’egida del Responsabile di Zona elbano, ha colpito anche il territorio. Esempio è il ridimensionamento del servizio di Continuità Assistenziale (l’ex Guardia Medica), con due immediate conseguenze. Una minore tutela della salute dei cittadini delle zone più disagiate dell’isola e un maggiore afflusso incondizionato al Pronto Soccorso dell’Ospedale, già in grossa sofferenza, per patologie che potrebbero essere gestite dalla Guardia Medica. Ed ancora l’assenza di un valido servizio di Fisioterapia locale, le liste di attesa lunghissime, anche per quelle prestazioni necessarie ad evidenziare quelle patologie per le quali spesso, la precocità della diagnosi può voler dire salvare una vita. Questi sono solo una parte dei problemi della Sanità elbana, che si traducono con un mancato diritto alla Salute degli Elbani, diritto sancito dalla Costituzione,che sembra non avere valore sulla nostra amata Isola. Anche e soprattutto per assenza di una politica locale presa più da inutili beghe personalistiche, in assenza di una vera volontà (o forse capacità) di governare bene il territorio, attraverso quelle scelte che assicurino i servizi essenziali ai propri Cittadini, che diventano importanti solo quando si trasformano in elettori.


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