Da ieri sera, martedi’ 21 Marzo, Piccolo Fiore e’ tornata a casa tra le braccia dei suoi cari che non vedevano l’ora di poterla coprire di coccole. Gli accertamenti eseguiti prudenzialmente nel Chiengrai Regional Hospital non hanno rivelato la presenza di altre neo formazioni tumorali. Il Retinoblastoma e’ stato estirpato in tempo prima che uscisse dall’umore vitreo dell’occhio sinistro e producesse metastasi. Certo non si dovra’ abbassare la guardia, il male e’ di quelli cattivi, sarebbe colpevole leggerezza non procedere con successivi accertamenti accompagnando Piccolo Fiore nella sua crescita, cercando pero’ di darle una condizione il piu’ possibile normale, degna di essere vissuta. Al momento non e’ necessario procedere con la chemioterapia e questo non e’ poco... Quando la bambina, che ora ha 4 mesi, sara’ piu’ grande le verra’ impiantata una protesi estetica, questo ora non e’ possibile poiche’ la sede del bulbo oculare e’ in rapida evoluzione, come tutto il resto. La ripresa di piccolo Fiore e’ sorpendente, succhia avidamente dal seno materno, si guarda finalmente intorno ed e’ pronta a sorridere ad ogni complimento. Ricordo a chi volesse contribuire aiutando la poverissima famiglia Lahoo (Thailand) di Piccolo Fiore di rivolgersi alle associazioni ONLUS Elba No Limits, referente Virginia Campidoglio che ringrazio, e Circolo Sandro Pertini, referente Stefano Bramanti che pure ringrazio. I Lahoo sono una delle tribu’ che fa parte del popolo delle colline intorno a Chiangrai. Sono popoli esuli dai paesi vicini, in particolare dalla Cina. Vivono una vita estremamente semplice e povera ma dignitosa, abitano casupole in bamboo legno e poca muratura, lavorano la terra e producono oggetti di artigianato. Una volta erano dediti alla coltura dell’oppio, diffusissimo nel triangolo d’oro, Chiangrai, Maesai, Chiangmai, ed ora sostituito, per intervento governativo, da altre colture. Varrebbe la pena dedicare a questi villaggi una visita culturale, e’ come tuffarsi nel National Geographic. E’ mia opinione personale che siano parenti lontani degli indiani d’America, i loro costumi, il dialetto e l’spetto fisico mi inducono a ritenerlo. I giovani lahoo, come in molti popoli border line che stanno perdendo il legame con le proprie radici e sono incalzati dalla moderna civilta’ hanno diffusi problemi di alcolismo, Tabagismo e droga (Jaba). Destino che prima di loro tocco’ appunto agli indiani d’ America.
Piccolo fiore