Caro Sergio, mentre oggi ascoltavo la conferenza stampa del ministro Prestigiacomo mi sono convinto della bontà dell'avventura nucleare. Il ministro mi ha rincuorato, ha detto (e cito):"Il nucleare italiano sarà cento volte più sicuro di quello giapponese". E io al ministro gli credo e sai perché? Perché: 1) non ci saranno infiltrazioni mafiose o di cricche durante gli appalti come invece accade in Giappone 2 )non ci saranno crolli perché tutto quello che viene costruito in Italia, soprattutto se da Impregilo, rispetta le norme di sicurezza e dall'antisismica. Come invece non succede in Giappone 3) nell'Authority di controllo non verranno nominati i figli (bocciati 3 volte alla maturità) di quel determinato senatore, l'igienista dentale di quel determinato presidente o i cugini e i fratelli degli amici di quel determinato sindaco. Come invece succede in Giappone. 4)le scorie radioattive verranno stoccate in apposite discariche super sicure come già accade per i rifiuti speciali visto che nello smaltimento dei rifiuti il nostro paese e all'avanguardia nel modo e assolutamente niente verrà sversato in discariche abusive vicine ai centri abitati. Come invece accade in Giappone. Ha proprio ragione il ministro! Appena associo le due parole, nucleare ed Italia, il primo concetto che mi viene in mente è SICUREZZA. D'Altra parte è l'Italia che è conosciuta nel mondo per l'efficienza.... mica il Giappone! Dario Ballini Giusto Dario "Andai a Pontedera - Chiamai a chi non c'era - chi non c'era mi rispose -salii su per un noce - e da quante ne mangiai - nemmeno una ne assaggiai ..." Vedi Dario, ormai veleggio verso l'età del rincoglionimento, ed è noto che in questi casi la memoria ci faccia scherzi strani, cancellandoci gli eventi di qualche ora prima e facendo riemergere talvolta con incredibile nettezza frammenti della nostra vita da bambini (mica casualmente si dà del rimbambito) e a leggere quello che scrivi mi si è materializzata davanti Rosina, che aveva tutto un campionario di filastrocche pedagogiche, tra le quali quella appena citata che intruduceva sempre con il suo titolo: "La novella delle bugie, non c'è nessuna verità". Una breve tiritera meno sciocca di quanto all'impronta si potrebbe pensare perché se ne poteva dedurre la morale: "non credere a tutto quello che ti dicono". Credo che ci sia poco, nel merito, da aggiungere a quello che hai scritto tu ed a quello che ha detto Crozza a Ballarò ieri sera, se non notare che le bugie sono un moltiplicatore di danno. Ma c'è danno e danno, e se le performance del grande mentitore riguardanti la invereconda gestione del suo pipo (aspetti giuridici esclusi) moltiplicano un danno morale, di immagine di un paese e di un popolo, la musica cambia con questa scellerata difesa (anche oltre le evidenze) del nucleare, infarcita di segreti incoffessabili (come la possibile collocazione di un bel "sicuro" reattore a Scarlino ad uno sputo di distanza dalle nostre case), di interessi incoffessabili nella partita dell'acquisto delle tecnologie francesi (e guarda un po' rispunta quel gentiluomo di Scajola), di bugie a ruota libera sulle scorte di combustibile nucleare, sui reali costi delle "nuove" (si fa per dire) centrali. Questa "polpetta atomica", per confezionare la quale la governativa banda del corpo sciolto decide di strangolare l'industria delle energie alternative (in sosprendente crescita), costituisce un danno immediato che è sostanziale (per tacerne il potenziale catastrofico). Mandiamoli a casa
centrale nucleare