Basta con l’aggressione continua ai commercianti accusati di essere gli unici responsabili dell’aumento dei prezzi. Basta con i dati “fai da te” sull’andamento dell’inflazione e con il sensazionalismo che come unico risultato hanno prodotto un clima di diffidenza tra i consumatori nei confronti degli esercenti. Basta con il tentativo di fare dei commercianti una sorta di vigilati speciali. La Confesercenti, dopo aver ripetutamente contrastato la campagna denigratoria a carico della categoria ha deciso di fare chiarezza sul problema degli aumenti dei prezzi e di illustrare ai consumatori, alle istituzioni ed alla stampa “La verità sui prezzi”. In questo momento, in 100 piazze italiane, i nostri commercianti si stanno mobilitando per amplificare questa iniziativa, organizzando manifestazioni e distribuendo materiale informativo. Parlare di speculatori da individuare e punire in un libero mercato non ha alcun senso: è lo stesso mercato, con l’ampia e diversificata possibilità di scelta che offre, a rappresentare il primo vero giudice. Chi pratica prezzi ingiustificatamente gonfiati, peraltro in una situazione di crisi dei consumi come quella attuale, compie un’azione suicida che lo porterà ad essere messo fuori mercato dalla concorrenza. Se un prodotto costa troppo in un negozio, il consumatore è libero di acquistarlo altrove, sanzionando così direttamente e senza l’ausilio della guardia di Finanza o della polizia annonaria l’esercizio commerciale in questione. Quanto agli aumenti, prima di parlare di speculazione e di furbizia da parte dei commercianti, è bene conoscere con esattezza i meccanismi che portano alla formazione del prezzo finale dei prodotti ed individuare correttamente le diverse responsabilità. Con questa iniziativa Confesercenti intende ricostruire i diversi passaggi che accompagnano un prodotto dall’origine agli scaffali della distribuzione ed i diversi costi che contribuiscono poi a formare il prezzo al dettaglio: i prezzi alla produzione e le loro variazioni, i costi di trasporto e di stoccaggio, i prezzi all’ingrosso, i costi di intermediazione, il deperimento della merce, il deprezzamento dell’invenduto; e poi, le tasse, le tariffe locali (con incrementi che in alcuni casi hanno raggiunto l’80%), il costo del lavoro, i costi di locazione dei negozi (che variano da Regione a Regione, da città a città e da quartiere a quartiere). Scegliendo alcuni prodotti tra quelli di più largo consumo abbiamo voluto offrire una fotografia il più nitida possibile del reale funzionamento della formazione dei prezzi. Il nostro intento è contribuire con questa iniziativa ad attenuare le polemiche ed i veleni che da troppo tempo stanno colpendo i commercianti e contribuendo in maniera preoccupante alla crisi dei consumi e quindi dell’economia italiana. La linea che Confesercenti ha tenuto finora e che intende continuare a tenere è quella della massima disponibilità a partecipare a qualsiasi iniziativa possa aiutare a realizzare questo obiettivo. Dopo l’accordo dello scorso anno con l’Intesa Consumatori per l’iniziativa “Prezzo Amico”, che dovrebbe ripetersi a breve con la presentazione di “Menù amico”, la Confesercenti intende impegnarsi per trovare nuove convergenze: alle organizzazioni dei consumatori, a quelle dell’agricoltura, a quelle dell’artigianato chiediamo un impegno comune, un’”autogestione” che eviti intromissioni strumentali e speculazioni e permetta, una volta per tutte, di mandare in soffitta polemiche e criminalizzazioni facendo chiarezza. La situazione che si è creata necessita di un approccio costruttivo da parte di tutti, a cominciare dal Governo che, invece di pensare a “stanare” i negozianti furbi ed a fare cassa attraverso condoni e concordati (ancora una volta a spese delle imprese), dovrebbe mettere a punto interventi capaci di far ripartire i consumi, restituendo fiducia e potere d’acquisto alle famiglie e capacità di recuperare competitività alle imprese. Riteniamo che questa iniziativa offra gli spunti necessari a far cessare la campagna denigratoria che sta colpendo i commercianti. Ma se non bastasse, se dovesse continuare l’opera di sciacallaggio, non ci fermeremo, non continueremo a farci calpestare, ma porteremo avanti la nostra protesta. Dal sito internet www.conftirreno.it è possibile scaricare la scheda dei prodotti in formato pdf
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