Anche “Dialogo”, l’Associazione di volontariato carcerario, aderisce alla manifestazione “Su la testa” in programma per il 18 ottobre prossimo. La nostra associazione, nata nel 1996, per il delicato settore nel quale si trova ad intervenire è quanto mai sensibile ai problemi della legalità e moralità. Il nostro impegno e soprattutto la nostra esperienza ci hanno permesso di verificare come la perdita dei valori fondanti della convivenza civile porti le persone ad atti, anche estremi, di egoismo e violenza. Come l’ingiustizia diffusa, e quindi gli accessi negati ad alcuni, per favorire altri, generino non solo illegalità in chi si appropria dei diritti altrui, ma anche un senso di sbandamento e giustizialismo individuale in coloro che si sentono privati dei loro diritti. Una spirale di continuo attrito che si sostanzia della terra di nessuno dell’incertezza del diritto. Troppo spesso dietro un detenuto che deve scontare una pena pesante, c’è il degrado sociale, la disgregazione familiare, l’impossibilità di avere pari opportunità. Troppo spesso chi trascorre gran parte della sua vita in carcere è colui al quale si è tolta la possibilità di crescere attraverso lo studio, un lavoro dignitoso, valori etici attinti dalle sane istituzioni. Siamo anche convinti che la stessa giustizia debba unirsi alla vera pace sociale, al concetto di inclusione invece che a quello di reclusione o esclusione, una questione davvero morale oltre che di semplice osservanza delle regole.
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