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Lista Civica Marinese: Serve un porto per il paese, e non un paese per il porto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 07 marzo 2011

La discussione pubblica “Porto in Piazza” finalmente organizzata dalla giunta di destra di Marciana Marina nello scorso fine settimana, pur se tardiva, è un fatto positivo che ripristina un minimo di normalità nel confronto politico e consente un primo adeguamento del procedimento finora seguito al rispetto dalla Legge Urbanistica Regionale 1/2005. Il programma del “Porto in Piazza” ha coinvolto associazioni, operatori e cittadini, ma è mancato un tavolo istituzionale e un tavolo politico per il confronto con i gruppi consiliari e con le forze politiche e ci auguriamo che questa lacuna venga superata nelle iniziative future che dovranno necessariamente essere organizzate perché la proposta presentata (identificata come ipotesi 4) prima definita già approvata dalla Provincia di Livorno (che in realtà ha dato il via libera con prescrizioni alla preliminarissima Valutazione Integrata) e poi, davanti alle contestazioni., alle richieste di cifre e ed alle domande rimaste senza risposta, diventata una proposta che deve ancora essere discussa e valutata praticamente in tutti i suoi aspetti. Nei prossimi giorni la Lista Civica per Marciana Marina organizzerà un’iniziativa pubblica per presentare le sue opinioni sull’ipotesi e fare le sue proposte. Intanto proponiamo alcune osservazioni preliminari: A) Gli elaborati tecnici presentati (e le modalità con cui questo è stato fatto, addirittura con sagome dei pontili di cartone spostati su una cartografia del porto, come se non fossero statati inventati da qualche decina di anni l’informatica e le presentazioni multimediali) erano insufficienti ed inadeguati anche come bozze preliminari, carenti di elaborati relativi alle strutture ed ai servizi a terra in termini di viabilità parcheggi, sistemazione della rete fognaria, ecc., così da rendere difficile anche una approssimativa valutazione preliminare. Tutto questo confermato dalle evasive risposte date dal sindaco e dai professionisti e dal sempre più politicamente ingombrante avvocato Gallo, ormai diventato una specie di Ghedini dei poveri, che discetta anche di amministrazione, ruolo e lessico dei consiglieri comunali, tutto ciò anche alla luce della non trascurabile entità dei compensi previsti per questo “preliminare” per il gruppo di lavoro che superano i 100 mila euro. Ottimo invece il lavoro fatto sulla presenza di posidonia oceanica (che il sindaco solo l’anno scorso, al momento della concessione a Cala dei Medici, disse essere praticamente scomparsa e ormai del tutto degradata), che rende finalmente visibile lo stato di questo importante habitat prioritario dell’Unione europea, anche se poi “per difenderlo” alla fine vi si costruiscono sopra ed accanto strutture impattanti. B) Elementi di forte criticità di alcune previsioni: 1. Eccessivo impatto ambientale e paesaggistico dei moli, con un affollamento dell’intero specchio d’acqua che trasformerebbe il porto in un vero e proprio parcheggio di barche snaturando alla fine l’aspetto stesso del lungomare, in contrasto con le raccomandazioni del Ptc della Provincia di Livorno. Gli stessi obiettivi del Piano del Porto si possono raggiungere con strutture leggere. Non certo con l’incredibile campo boe “intelligenti” (nel senso che le boe scompaiono quando è mare grosso) ipotizzato davanti alla punta del cotone e alla spiaggia balneabile della Marina, un campo boe che in effetti sembrerebbe “scemo”, perché così insicuro ed esposto che, secondo gli stessi tecnici, dovrebbe essere abbandonato in caso di maltempo, con quelle barche che probabilmente dovrebbero essere ammucchiate in un porto già affollato e intasato. Per il Cotone simbolo della storia, della tradizione e della cultura del nostro paese, che già era stato oggetto nel recente passato di tentativi di deturpazione della Giunta Ciumei con la realizzazione di una pedana di plexiglas sugli scogli (tentativi sventati grazie alle iniziative della Lista Civica) esiste una sola previsione possibile: lasciarlo così com’è. Lo dica il Sindaco ai progettisti: “Giù le mani dal Cotone) 2. Eccessiva estensione del porto turistico che impegna l’intero specchio acqueo. A parte l’umoristica certificazione che il porto turistico fantasma che ha ricevuto la “Bandiera Blu” della Feee non esiste… E’ opportuno limitare il porto turistico ad una sezione specializzata e lasciare una parte in sicurezza del porto libera per le funzioni di porto rifugio, destinandone da subito e con certezza una parte alle imbarcazioni dei pescatori professionisti, all’ormeggio delle imbarcazioni di Capitaneria e altre Forze dell’Ordine, per le attività commerciali (diving, trasporto passeggeri) e soprattutto per le imbarcazioni dei residenti. Gli ormeggi per le piccole imbarcazioni dei residenti devono essere sistemati in area libera, al di fuori del porto turistico, senza la dipendenza da un gestore esterno ed a titolo gratuito con il solo pagamento dei servizi erogati (acqua, luce, smaltimento rifiuti) 3. Definizione della destinazione delle aree a terra che preveda una adeguata sistemazione della viabilità e dei parcheggi, della rete fognaria e del depuratore; che consenta una adeguata valorizzazione della torre e delle aree circostanti, che escluda la realizzazione di fondi per attività commerciali lungo la diga foranea. Realizzare altre attività commerciali nel porto, realizzando “quell’altro polo commerciale” ipotizzato dal sindaco durante l’incontro con le associazioni, determinerebbe una insostenibile concorrenza, tale da mettere in difficoltà attività che già subiscono pesantemente una crisi che dura da anni ed acuita dalla mancanza di politiche ed iniziative di questa giunta, come dimostrano le decine di negozi ed esercizi commerciali chiusi a Marciana Marina e la vera e propria moria di attività avvenuta proprio nella zona del porto. Il lungomare di Marciana Marina (il più bello dell’Elba e della Toscana, ricchezza e attrazione turistica del paese) deve solo essere valorizzato. Le iniziative di “valorizzazione” non possono certamente essere il posizionamento della gru di alaggio e varo proprio davanti alla Torre, di strani moli “a mensola”, di strutture che interrompano lo sky-line del porto o lo spostamento del porto verso la “Marinella” con il posizionamento del distributore vicino ad una spiaggia che per “renderla balneabile” verrà inglobata nella sua parte sabbiosa nelle strutture portuali. Per questo vanno trovate diverse, più consone e più efficaci sistemazioni sia alla gru di alaggio che al distributore. Ricordiamo che queste proposte di merito, insieme ad altre, delle quali amministrazione e progettisti di questa prima bozza non sembrano aver tenuto nessun conto, sono state avanzate dal nostro Gruppo Consiliare sotto forma di mozione al momento dell’avvio del procedimento nel 2009 e che sono state respinte dalla giunta che le ha ritenute superflue in quanto già contenute nelle proposte della maggioranza di destra. Evidentemente, carta canta, basta controllare gli atti. Quel rifiuto era dettato come sempre negli ultimi 4 anni da posizioni preconcette e da un’arroganza nei rapporti istituzionali, politici e personali che sta dimostrando tutti i suoi limiti e i suoi danni e che nasconde solo l’incapacità di amministrare il Paese. Le proposte di questi giorni e le precise osservazioni fatte dai marinesi e dalle loro associazioni, dimostrano che queste criticità non sono state affatto affrontate e che il percorso per realizzare un Porto utile per il Paese è ancora molto lungo. Vogliamo un porto per il Paese e non il Paese per il porto che ci è stato presentato. Il lungomare di Marciana Marina, il suo porto e il suo mare sono un patrimonio dei marinesi e se la cittadinanza li mette a disposizione, impegnando l’eredità e la bellezza del nostro Paese che dobbiamo tramandare ai nostri figli e nipoti, deve riceverne in cambio i benefici in termine di benessere economico, miglioramento della qualità della vita e mantenimento delle nostre tradizioni marinare e di pesca. Nella lettera di invito agli incontri del “porto in piazza” che il Sindaco ha indirizzato ai cittadini si sollecitavano “punti di vista diversi, che saranno in ogni caso valutati con attenzione dagli amministratori e dai tecnici”. Per questo abbiamo inviato una copia di questo comunicato al Sindaco perché la discussione è bella ma ha il particolare che poi ognuno dice quello che vuole, chi la discussione l’ha iniziata deve ora davvero ascoltare la nostra voce come quelle di molti i cittadini che si sono espressi criticamente nei tre giorni del Porto in Piazza.


cotone inverno marciana marina

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