Un intreccio di rapporti stretti tra imprenditori - si legge in una nota di agenzia - pubblici ufficiali e amministratori. E' quanto emerge dall' ordinanza del Gip di Genova, Maria Califano, che ha disposto il sequestro del cantiere di Procchio. Secondo il gip ligure l' ex responsabile del settore edilizia del comune di Marciana, Gabriele Mazzarri, ora in carcere per una vicenda di peculato, e il sindaco di Marciana Luigi Logi avrebbero favorito gli altri indagati macchiandosi del reato di abuso d' ufficio. In sostanza non misero in essere i loro doveri di fronte alle iniziali denunce del Corpo forestale dello Stato che evidenziava una serie di abusi nel cantiere. Addirittura, secondo gli inquirenti, fu Coppetelli a fornire una bozza di risposta ai forestali al comune di Marciana. La bozza è stata rinvenuta dagli inquirenti nel corso di una perquisizione a carico del capo dei gip livornesi Germano Lamberti, agli arresti domiciliari con l' accusa di corruzione in atti giudiziari per non aver disposto il sequestro del cantiere in cambio di due appartamenti acquistati a prezzo di favore proprio a Procchio e a Cavo, presso un residence in via di realizzazione dei costruttori pistoiesi Franco Giusti e Fiorello Filippi. "Riteniamo sia vaneggiamento il definire opere in più o in meno o tantomeno abusive - scriveva Coppetelli - le opere eseguite. Codesta stazione Forestale è indebitamente divenuta controllore delle pratiche edilizie nei centri urbani, trascurando il compito istituzionale del controllo delle zone di campagna e di bosco, un comando il suo che disabituato ormai anche alla foresta è lontano ed emarginato anche dalla gente e dal sano tessuto sociale, essendo teso solo a reprimere con ogni mezzo le normali attività di sviluppo. Ma quello che più sorprende è come lei abbia articolato e romanzato l' assunto al fine di gettare discredito, sospetto e calunnia su questa Amministrazione". La bozza di quella lettera fu poi ritrovata anche in un floppy disk nell' ufficio di Mazzarri e sottoposta all' indagato. Già detenuto in quel momento per la vicenda del peculato, Mazzarri dichiarò di ricordare quella bozza di risposta e aggiunse: "Non è stata predisposta da me ma dall' ingegner Coppetelli che si presentò nel mio ufficio dicendomi che sapeva che vi era stata una segnalazione della Forestale e che aveva preparato una risposta. Coppetelli non disse nulla di più e si limitò a consegnarmi il dischetto contenente la risposta". Mazzarri poi affermò di aver messo via il dischetto dopo averne controllato il contenuto: "Ricordo - ha spiegato ancora Mazzarri agli inquirenti - che eliminai tutte le parti che potevano essere offensive per la Guardia Forestale. Comunque alla fine decisi di non inviare nessuna risposta". Anche gli investigatori hanno accertato la presenza nel computer dell' ex dirigente comunale di una versione meno polemica della lettera. Inoltre Mazzarri ha affermato di aver parlato della vicenda con il sindaco Logi e che, scrive il Gip Califano, "insieme avevano deciso di non emettere alcun provvedimento ritenendo erronee le valutazioni della Guardia Forestale". "L' intervento di Coppetelli nella vicenda - aggiunge il gip ligure - e la preparazione addirittura di una bozza di risposta per una denuncia a suo carico, è sicuramente sintomatico di rapporti anormali con i pubblici amministratori". Nell' ordinanza si esaminano infine una serie di conversazioni intercettate telefonicamente sulle utenze degli indagati che spingono il Gip a scrivere che "appare chiara la volontà del Logi e del Mazzarri, che con il Logi ha concordato, di favorire i coindagati".
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