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Controcopertina: Le osservazioni dei Verdi al Piano Provinciale Rifiuti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 08 ottobre 2003

Condividendo l’ impostazione del Piano nella sua previsione di passare rapidamente all’ Elba alla RD spinta come unico modo per risolvere l’ annoso problema, Visto che a pag 10 del Piano per la Gestione dei rifiuti della Provincia , nel “1° stralcio funzionale e tematico ..ATO 4 “, si fa riferimento alla realizzazione e adeguamento di impianti a supporto della Raccolta Differenziata, Visto che tra gli scopi dichiarati nel Documento di Aggiornamento vi è ( pag 7) quello di “verificare lo stato di attuazione del sistema integrato RD”, nonché “ verificare e aggiornare il complesso di infrastrutture e di impianti dedicati alla valorizzazione delle frazioni di RD in stazioni e piattaforme ecologiche, sottoponiamo all’ attenzione dell’ Ente l’ assoluta improrogabilità di realizzare punti di raccolta degli inerti, da anni abbandonati lungo le strade o addirittura gettati all’ interno del Parco Nazionale AT. La predisposizione di aree di raccolta per la differenziata, per i rifiuti speciali e pericolosi, è una priorità per il territorio elbano. Va sanata l’ illegale e pericolosa situazione dell’ ‘ecocentro’ del Vallone, sia per l’ incompatibilità con l’ area residenziale contigua, sia per l’ incongruità con le normative che consentono la presenza di insediamenti artigianali purchè”non nocivi o molesti”. La stessa necessità di un ecocentro di ben più grandi dimensioni, un vero e proprio impianto industriale comprensoriale, a supporto della previsione di differenziata spinta prevista dall’ Ente Provinciale per l’ Elba, suggerisce lo spostamento immediato in area idonea quale ad es la località isolata e raggiungibile di Literno, area ove funziona l’ attuale discarica pubblica dell’ Elba. Preso inoltre atto che: -i DL 27/2/98 , in attuazione delle Dir CEE 91/156 e 91/689 sui rifiuti pericolosi, definiscono la gestione dei rifiuti “ attività di pubblica utilità” … con l’ obiettivo di “ ..assicurare un’ elevata protezione ambientale e controlli efficaci”, demandando agli Enti Locali la responsabilità che ben assumete nei Piani in esame, -il DL 22/97 prevede altresì che “i rifiuti vengano raccolti e smaltiti senza usare metodi e procedimenti che possano arrecare danni all’ ambiente..”, -l’ Art 11 della LR 18/5/98, che riprendete, con le sue “ Norme per la gestione rifiuti e la BONIFICA DEI SITI INQUINATI”, considerando che dagli esempi che seguono l’ Elba appare a forte rischio di inquinamento di sostanze che per le loro caratteristiche di tossicità, bioaccumulabilità e persistenza, non consentono deroghe all’ intervento, SI CHIEDE alla Provincia, in collaborazione con altri Enti ( Asl 6,Comuni, Parco, ecc)ma con ruolo dirigente e di responsabilità primaria : La realizzazione di una mappa dei rischi ambientali per l’ Elba, che sottoponga a monitoraggio immediato situazioni a rischio quali: 1) la presenza di decine di bidoni di rifiuti contenenti CROMO sommersi nella mota prospiciente S. Giovanni ( alla rottura di uno di essi si fa risalire il fenomeno dell‘ ’acqua ribollente’ che alcuni anni fa interessò a lungo la zona ) 2) l’ utilizzo di sostanze chimiche e il loro smaltimento all’ interno della zona dei cantieri navali per le lavorazioni del settore: da una visita sottomarina si evidenzia, a detta di molti , la scarsità assoluta delle speci ittiche meno resistenti e l’ impoverimento dell’ ambiente marino. 3) La verifica dello stato delle migliaia di metri quadrati di eternit- amianto che ricoprono numerosi capannoni industriali della zona dei cantieri e di altre zone dell’ Elba 4) La rimozione dei blocchi con i quali , sempre nella zona, sono state compattate polveri pericolose di lavorazioni , e la verifica dello stato di inquinamento dei terreni,,operazione tanto più necessaria se si verificasse la presenza di falde acquifere. 5) Il controllo dello stato ( ed eventuale svuotamento o bonifica ) del deposito di carburanti ( sotto il livello del mare ) in disuso presso la Capitaneria . 6) Le decine di discariche abusive di inerti - di ogni dimensione - che costellano il territorio Come si evince dai pochi esempi, la necessità di pianificare una bonifica dei siti inquinati (e di una mappatura che evidenzi altre possibili situazioni) si presenta all’ Elba come una priorità assoluta.


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