Torna indietro

Marotti: Libia e mondo arabo:aderisco all'Appello della Tavola della Pace

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 25 febbraio 2011

Aderisco all'appello della Tavola della Pace ed espongo alla finestra la bandiera della pace (l'arcobaleno) quale segno di solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel mondo arabo. Dell'appello (reperibile su www.perlapace.it e pubblicato anche da www.elbareport.it di oggi 24 marzo), che sottoscrivo integralmente, vorrei riprendere il seguente passaggio: “L'Italia e l'Europa devono avere il coraggio di rompere con un passato fatto di sfruttamento, traffici leciti e illeciti, complicità con re, monarchi e dittatori, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e silenzi interessati. Ostinarsi a fare come si è fatto sin'ora non è solo ingiusto ma anche impraticabile, miope e fallimentare. Un grande errore strategico. L'Italia e l'Europa devono avere il coraggio di guardare al futuro e mobilitare ogni risorsa disponibile a sostegno dei cambiamenti in corso. Oltre alla propaganda isterica sulla "minaccia islamica" e sull'"Occidente satanico", oltre alla teoria dello scontro di civiltà, oltre alla vecchia logica delle armi e del muro contro muro, noi sappiamo che un altro futuro è possibile. L'Italia e l'Europa devono dare avvio immediato ad un radicale ripensamento delle relazioni con i paesi del nordafrica e in particolare con quelli in via di democratizzazione. E devono investire, con creatività e determinazione, per fare del Mediterraneo un vero mare della pace, della solidarietà, dell'incontro fertile tra persone e culture diverse, del dialogo tra le grandi religioni, della sicurezza comune e dello sviluppo umano per tutti. Il nostro destino non sarà diverso da quello dei popoli del Mediterraneo. O ci impegniamo a progettare insieme delle condizioni di vita migliori per tutti o non ci sarà pace per nessuno. Spetta a noi di investire sulla costruzione di un Mediterraneo che può diventare il cuore "dell'edificazione della storia nuova del mondo"(Giorgio La Pira). Qui si trovano i pilastri per un futuro diverso, per una cultura del rispetto, dell'ascolto, del dialogo. E' su questi elementi che occorre investire in ogni ambito: personale, familiare, educativo, sociale, internazionale. Colpisce che nell'area nordafricana e mediorientale più della metà della popolazione abbia un'età inferiore a 30 anni, con livelli di istruzione e aspettative elevati! C'è desiderio di protagonismo per il cambiamento di situazioni che vedono l'azione di regimi autoritari, l'influenza di potenze straniere e le incursioni dei fondamentalisti. C'è desiderio di libertà e democrazia, di giustizia sociale. E' un mondo in fermento, di cui si conosce poco. Un mondo che, grazie anche alle nuove tecnologie, è fatto di scambi di linguaggi e contenuti, con possibilità di documentarsi oltre le versioni fornite dai media di Stato. Di questa “rivoluzione dal basso”, vengono evidenziati due elementi. Il primo è che si tratta di manifestazioni disarmate e nonviolente. Il secondo è che, al centro di esse, non vi sono rivendicazioni “religiose” ma la difesa della dignità dei cittadini. E' necessario, quindi, che verso questo scenario vinciamo la tradizionale miopia e superiamo le semplicistiche schematizzazioni, cercando di coglierne, invece, le ragioni e le dinamiche. Non dimenticando quelle previsioni (in passato considerate “catastrofiche”) circa l'esplosione della collera dei poveri e degli esclusi che rivendicheranno un vivere dignitoso sulla terra di tutti. “O ci impegniamo a progettare insieme delle condizioni di vita migliori per tutti o non ci sarà pace per nessuno”.


marotti busto

marotti busto