Difficile farsi una opinione o meglio capire cosa sta succedendo effettivamente nei nostri parchi sia nazionali che regionali. Le notizie di stampa sono frammentarie e incomplete e spariscono facilmente nel turbinio degli eventi internazionali e nazionali. Preferite sono quelle che fanno ‘colore’; lupi e orsi che scorrazzano indisturbati, sagre mangerecce, non certo quella che nelle pieghe del milleproroghe erano spariti i soldi per i parchi regionali consortili. In Abruzzo intanto dovrebbero decollare progetti folli di impianti anche ad alta quota dove già altri sono falliti per 70 milioni di euro un sacco di campi da golf per fare felice la Brambilla a cui piacciono tanto. I parchi interessati sono peraltro commissariati da tempo e altri stanno per esserlo di nuovo, tutto evidentemente in omaggio alla governabilità. In Piemonte si invece è tornati a lustrare i fucili da caccia per sparare anche a specie vietate. Il ministro Prestigiacomo dinanzi a tanto marasma dopo la nota crisi di nervi, risulta inrittraciabile e comunque non da segni di vita. Evidentemente come il suo capo nei confronti di Gheddafi non vuole disturbare. L’elenco delle cose che non vanno o vanno storte è naturalmente assai più lungo e non risparmia nessuna regione anche se non tutte per fortuna lasciano correre. E tuttavia l’impressione generale è che le preoccupazioni e le risposte a questo pericoloso andazzo che sta smantellando i nostri parchi, siano deboli e spesso distratte. Tanto che possiamo assistere in frangenti tanto gravi a infuocate polemiche in una associazione come Italia Nostra su come ‘revisionare’ Antonio Cederna che li avrebbe sicuramente mandati a spigare. In questo sconfortante panorama è una buona notizia che le adesioni al Gruppo di San Rossore che lunedì 28 febbraio si riunirà a Firenze per rilanciare i parchi stanno crescendo. Ha suscitato evidentemente interesse tra vecchi e nuovi ‘amici’ dei parchi l’idea di mettere mano a iniziative di carattere culturale ed anche istituzionale per evitare che i parchi finiscano in cantera di fondo o peggio al macero.
Enfola istmo