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Nocchini. A chi toccano non si lamenti. di Pino Lucchesi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 24 febbraio 2011

Dove eravamo rimasti? Ma si, alla proposta di un Comune Unico, presto argomento di dileggio e di derisione nelle tiepide serate primaverili ed invernali e quindi, con l’arrivo dell’inverno, lasciato cadere come una bolla di sapone che non lascia traccia. “Dè, bimbo, - mi sentii appellare in casa di Ignazio a Pomonte, durante una delle nostre riunioni nelle quali un certo ruolo aveva anche l’ottimo vino prodotto sulle prime balze del Capanne – va bene che finalmente ci avete portato la strada (ma quanta polvere!), ma ci volete davvero costringere a venire a Portoferraio per un certificato o qualsiasi necessità? Già ora ci tocca scarpinare fino a Marciana se dobbiamo parlare con il Sindaco Costa o per altro, E meno male che c’è il prete con il suo guzzino ormai mezzo sfasciato per le buche e la mancanza di asfalto che fa su e giù essendo anche viceparroco di Don Sandro (Jachelli n.d.e.). Ma era proprio così? Non c’era del fuoco sotto la cenere? E’ vero: i Comuni si erano chiusi a riccio, gelosi della propria autonomia, soprattutto quelli sul mare che avevano conquistato l’autonomia da poco tempo, ma l’esigenza di servizi in comune e di esigenze comuni era fin troppo evidente ed una certa unitarietà di indirizzo soprattutto sul nascente fenomeno turistico doveva pur esserci. Non ci risulta se il nostro fosse della partita (tenderei ad escluderlo per la giovane età), ma fu così che nacque l’idea di una struttura di collegamento che venne poi chiamata Ente Valorizzazione Elba. L’idea funziono abbastanza, tanto che ad certo momento i maggiorenti democristiani dell’Isola decisero di assegnarne la presidenza al Parlamentare locale che, per essere democristiano, garantiva ottimi rapporti con il Governo (soprattutto per i finanziamenti delle opere dato che con un blitz parlamentare l’Isola era stata inserita nella Cassa per il Mezzogiorno) Risale ad allora uno squallido episodio non dissimile dagli attuali (mercato delle vacche) che la diceva lunga sulla volontà di stare insieme. “Mai un Portoferraiese. -fu l’idea, maturata in riunioni carbonare by o tripartisan.- credo con la regia della locale massoneria. Sempre forte e decisiva. Anche oggi.. Meglio un pisano. Fu così che uno dei calibri da 90 della DC. l’ex Ministro Togni, si trovò, spaesato e smarrito, prima iscritto all’anagrafe del comune che capeggiava la rivolta., poi Presidente dell’EVE con una segreta votazione milazziana, sotto la regia comunista.. Ma siccome dal male può nascere il bene l’ex Ministro capì presto di aver preso una cappellata in un clima rissoso e negativo, e tolse presto il disturbo. Nacque così la lunga ed illuminata Presidenza di Mario Palmieri, l’unico in grado, con la sua grinta e la sua bonarietà di portar la barca pari e navigar in tanto procellose acque. Di nuovo i nocchini li avevano rimediati quelli più coraggiosi ed aperti, ma la partita non era chiusa. Ed il Comune unico, mi direte? Portate pazienza fino al prossimo capitolo!


lucchesi nuova piccola

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