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A Sciambere per Luciano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 22 febbraio 2011

Umberto Mazzantini Care e cari, queste sono le notizie che non vorremmo mai dare ad altri amici. Ma ieri si è spento, dopo una malattia incurabile e rapida, Luciano De Majo, 40enne già direttore di Greenreport e caro amico di tutti noi. Perdiamo davvero un amico e un grande professionista della carta stampata. Inutile dirvi quanto siamo turbati. E’ proprio un brutto inizio di settimana. Piero Baronti e Fausto Ferruzza Legambiente Toscana Desideriamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra commozione per la perdita del caro amico Luciano, ottimo professionista e caro compagno di tante battaglie: ecologiste, pacifiste, sociali. Siamo vicini al dolore dei familiari e della redazione tutta de Il Tirreno. Con profondo affetto, Gianfranco Simoncini Assessore della Regione Toscana Un abbraccio forte alla moglie Valeria e ai figli, a nome di tutta la Regione. L’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini esprime il proprio cordoglio per la prematura scomparsa di Luciano De Majo, giornalista de ‘Il Tirreno’. De Majo se n’è andato stamattina, dopo che da alcuni mesi aveva iniziato la sua battaglia contro il cancro. “Lo vorrei ricordare – ha detto Simoncini – come una persona molto attenta ai problemi della sua città, Livorno, ed in particolare ai temi legati al sociale. Nella sua professione non aveva fatto altro che proseguire l’impegno che da anni portava avanti nella vita privata. Vorrei stringermi in questa giornata triste alla moglie Valeria e ai suoi due figli”. Elbareport Immaturamente, immeritatamente se ne è andato un bravissimo giornalista, un acuto osservatore della realtà anche isolana, un amico leale, un compagno appassionato, un uomo giusto, buono ed altruista, una persona da indicare come esempio di coeranza e dignità professionale, personale, umana e da ricordare. Ma non lo vogliamo ricordare Luciano, solo tristemente, vogliamo ricordarlo anche con il suo sorriso, con la sua ironia, con il suo gusto di saltare controcorrente. Lo facciamo ripubblicando un "A Sciambere" in pratica scritto a quattro mani con lui, sette anni fa il 15 Maggio 2003, ma che potrebbe anche essere stato scritto ieri, e che risottoscriviamo, nonostante il magnificat sanremese di Benigni dell'inno nazionale che a tanti (troppi) toccò il cuore, parola per parola. A Lucianino, come lo chiamava Gabriele Cappelli quando debuttava da talentuosissimo ventenne in quella formidabile squadra che fu la redazione toscana dell'Unità, siamo sicuri che piacerà questo inusuale saluto. Inni Noi italiani abbiamo la specialità di scegliere come rappresentative le peggiori musiche a disposizione; si consideri ad esempio l’inno nazionale che ci rimpastiamo, una ridicola marcetta che nessun arrangiamento riuscirà a condurre mai ai livelli della decenza musicale, condita da un testo letterariamente orrendo, politically uncorrect, si direbbe oggi, e venato pure di vaghe significanze criptomassoniche. E l’ostinazione nel conservarlo ci ha fatto scappare l’opportunità di sostituirlo con lo stupendo Coro del Nabucco che nel frattempo se lo son fregato i legaioli. Idem dicasi per quanto attiene alle canzoni del movimento operaio, con a disposizione la maestosità de “l’Internazionale” o le note struggenti della “Guardia Rossa” cosa eleggono gli italiani di sinistra a loro inno? Bandiera Rossa, altra marcetta bruttarella che (è una delle poche volte nella vita) ci costringe ad una assonanza nel giudizio estetico con Berlusconi. (Speriamo non sia l’inizio della fine). Però mentre stavamo ragionando di ciò abbiamo ci è arrivata una mail da quell’anima tutto fuor che candida di Luciano De Majo: “Sicuramente non sarà sfuggito che il documento che invio in allegato – dice Luciano - è stato pubblicato in prima pagina, firmato da Massimo Gramellini, sul quotidiano La Stampa di ieri, mercoledì 14 maggio. Vorrei solo far notare che non era sul Manifesto, o sull'Unità, o su Liberazione, ma su La Stampa, noto giornale rivoluzionario della famiglia Agnelli ….” Invece ci era sfuggito, anche se il Cicino aveva composto aveva composto un’altra parodia simile, ma rimediamo riproponendola ai lettori: SPETTABILE fatturato elettorale di sinistra, facendo seguito alla circolare diffusa ieri in Bari dal dottor Premier, nella quale veniva messa all'indice «Bandiera Rossa» in quanto «canzone cattiva» (oltre che antipatica brutta e cafona), si comunica che da oggi «Avanti popolo» diventa «Avanti pubblico», di Adornato-Apicella-Berlusconi. Fiato alle trombe, Schifani! «Avanti pubblico, datti una mossa se vuoi star meglio, passa alla cassa avanti pubblico, consuma in massa ed il benessere ritornerà Berlusca sempre si intervisterà Berlusca sempre l'ultima dirà Berlusca sempre la trionferà Evviva il Capufficio delle libertà! Degli imputati l'immensa schiera noi salveremo dalla bufera O magistrati senza vergogna il vostro premio sarà la gogna Berlusca sempre si autoassolverà Berlusca sempre gli altri accuserà Berlusca sempre la trionferà Il frutto del processo sia l'immunità! Dai campi al mare alla miniera Lui dell'Italia farà una fiera taglia i servizi ma non le tasse per rimpinguare le patrie casse Berlusca sempre ci prometterà di fare quello che poi non farà Berlusca sempre ci comanderà Soltanto il fatturato è vera libertà! Non più nemici, non più frontiere Sette canali, un Cavaliere se qualcun altro si mette in vista dategli addosso, è un comunista Berlusca in onda dappertutto andrà di barzellette ci ubriacherà Per questo sempre lui trionferà Evviva il logorroico delle libertà!». ciao Luciano


Papaveri fiori

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