La stagione estiva che ci stiamo per lasciare alle spalle è stata caratterizzata da una forte ripresa del fenomeno degli incendi boschivi, che hanno devastato ampie porzioni del patrimonio forestale del nostro Paese. La Toscana, pur non figurando fra le regioni più colpite, ha riportato un bilancio drammatico, con la perdita di una vita umana ed oltre 3500 ettari di superficie boscata andati in fumo. Il WWF su questo tema, ritiene che questa piaga non potrà essere efficacemente debellata fintanto che non sarà ascritta a fenomeno criminale di elevata pericolosità sociale, e come tale contrastato con tecniche sofisticate di prevenzione e repressione e pene adeguate. Fatta questa premessa, l’associazione ritiene tuttavia di grande importanza l’applicazione delle leggi vigenti in materia, e nello specifico di quelle norme che pongono limitazioni ad attività costruttive, variazioni di destinazione d’uso, pascolo, interventi di riforestazione ecc. nelle aree percorse dal fuoco. E’ evidente infatti che in alcune aree del territorio regionale il movente dei cosiddetti “piromani” è spesso riconducibile a tali attività. L’inadempienza di gran parte dei Comuni toscani relativamente alla costituzione dei catasti delle aree percorse dal fuoco (previsti ai sensi dell’art. 10 della L.N. 353/2000) vanifica tali norme ed espone a mire speculative una parte significativa del territorio regionale. Superato il clamore suscitato dallo stato di emergenza delle settimane scorse e dalla necessità di improvvisare qualche dichiarazione, siamo convinti che i buoni propositi espressi da numerosi Sindaci ed Assessori circa la costituzione dei catasti comunali delle aree percorse dal fuoco siano destinati ad andare ancora una volta a “lastricare le vie dell’inferno”. Per questo la sezione toscana del WWF ha chiesto al Presidente della Regione Toscana di approfittare di questo frangente nel quale le aree percorse dal fuoco nel corso dell’estate sono facilmente individuabili e cartografabili, per assumere una iniziativa finalizzata a mettere a disposizione di ogni Comune e Provincia toscani (ai fini dei rispettivi compiti loro delegati) le mappe su supporto informatico inerenti le aree andate a fuoco nell’anno corrente. Sul piano operativo si suggerisce di ricorrere ad un monitoraggio su scala regionale mediante interpretazione di immagini satellitari (o in alternativa il ricorso a fotografie aeree). Il sistema, ampiamente collaudato, fornisce risultati eccellenti ed a bassi costi, considerata anche la possibilità di ricorrere a piattaforme satellitari che già effettuano periodicamente attività di rilievo ed archiviazione delle immagini sul territorio regionale. Tale iniziativa, fornendo senza oneri ai Comuni ed alle Province la cartografia relativa all’anno in corso, avrebbe lo scopo di privare di fondamento le motivazioni finora addotte dagli EE.LL. a giustificazione delle gravi omissioni commesse (mancanza di risorse, eccesso di oneri ecc.) e, ciò che più conta, potrebbe finalmente attivare i catasti di cui sopra e con essi le norme volte a scongiurare gli incendi per mire affaristiche e mafiose. Alla Regione spetterà poi il compito di vigilare affinché ciascun Comune provveda ad aggiornare il proprio catasto, nei modi e nei tempi previsti dalla legge. Ci auguriamo che la Regione Toscana faccia propria questa nostra proposta.
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