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L’ immobilismo della politica elbana di fronte alla crisi dell'Unione dei Comuni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 19 febbraio 2011

Ai nostri sindaci, pare non spaventare troppo la data del 31 marzo, pare che siano distanti pure dalle complicazioni che si troverà ad affrontare l' intero personale (amministrativo, forestale e bonifica) che vede a rischio la mensilità di febbraio, ovviamente questa e’ la prima nostra preoccupazione che comunque deriva dalla totale assenza degli organi politici. Come non bastasse tale situazione, si e’ aggiunta in questi ultimi giorni la notizia relativa all’annullamento di trentamila bollette della bonifica, notizia questa, che oltre a creare gravissime condizioni di cassa per l’ ente a nostro avviso provoca l’ ennesimo danno, vorremmo pertanto sapere come verrà affrontata questa ennesima disfunzione e chi pagherà il danno subito dall’ ente. Come e’ noto, se entro il 31 marzo, le otto amministrazioni locali non trovano un’ intesa sulle gestioni associate da affidare all’ Unione, questa verra’ chiusa provocando un disastro economico per tutto il territorio elbano. E’ bene iniziare a spiegare che cosa comporterà la chiusura dell’ ente, che oltre a mettere a rischio gli oltre 30 lavoratori tra amministrativi, forestali e della bonifica, ne mette a rischio altri 100 che fanno parte dell’ indotto che per l’Ente lavora, per non considerare i fornitori dell’Unione, ad esmpio i distributori che forniscono il carburante per i mezzi. la cosa più importante, per la quale nessuno pare si preoccupi, riguarda il pagamento dei debiti che l’ente lascerebbe in caso di chiusura, debiti che a quel punto dovrebbero essere spalmati sui bilanci degli otto comuni, e’ presumibile che in alcuni comuni questo provocherebbe il dissesto finanziario, mentre per altri potrebbe significare riduzioni di servizi alla cittadinanza, mentre per i cittadini tutti, invece, significherebbe un aumento delle tasse locali per appianare appunto tale debito. L' assurdita' di tale situazione e' che l' ente in questione vanta crediti per circa due milioni di euro (2.000.000) per l' avvenuto passaggio delle competenze idriche ad ASA s.p.a., su questo punto la nostra idea e' che non sono state adottate le giuste procedure politiche ed amministrative per esigere tale credito. Crediamo pertanto, non sia questa la strada migliore da percorrere, in particolare in un momento cosi difficile per un territorio come il nostro, dove dal settore pubblico tutta la popolazione si attende un rilancio dell’ economia e non il contrario. per questi motivi, le categorie FP CGIL, FLAI CGIL, FP CISL e FAI CISL, convocano l’assemblea generale per l’intera giornata del 25 febbraio con presidio in piazza del municipio a Livorno a partire dalle 10,30 (al presidio non parteciperà FP CISL), chiediamo sin da ora la disponibilità al Signor Prefetto e al Presidente Kutufà a ricevere una delegazione dei lavoratori, chiedendo altresì, che all’ incontro sia presente anche il presidente della regione toscana Rossi.


palazzo provincia comunità montana

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