Con un intervento inaspettato, e dunque ancora più gradito, il buonsenso ha fatto sentire la sua voce. Non megaporti, non megainsediamenti, non improbabili casinò ma il riconoscimento che il problema non va affrontato con il cemento armato ma con la programmazione di interventi mirati sia materiali che immateriali, finalizzati a dare vita ad un turismo di media stagione. Tanto di cappello alla signora Mancuso. Mi permetto solo di suggerire che gli strumenti amministrativi unitari per definire il quadro, dalle norme tecniche per abbreviare i tempi di approvazione (o non approvazione) delle pratiche urbanistiche relative alla ristrutturazione delle strutture alberghiere, alle ordinanze che definiscano in modo unitario i termini della stagionalità, alla manutenzione e buon funzionamento delle infrastrutture esistenti e, naturalmente, al sostegno in sede regionale della richiesta dei finanziamenti necessari, non hanno certamente bisogno di nuove macchinose conferenze intercomunali ma rimandano limpidamente alla costituzione del Comune Unico e, dunque, al sostegno del Comitato nato per elaborare la proposta di legge regionale necessaria a costituirlo.
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