Torna indietro

La vicenda dei Tralicci Terna negli atti parlamentari

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 15 febbraio 2011

"Stenografico" della risposta del Governo data oggi alla Camera dei Deputati sulla vicenda dell'elettrodotto dell'Isola d'Elba e della replica dell'On. Ermete Realacci. GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, rispondo con riferimento agli atti di sindacato ispettivo degli onorevoli Libè, Bosi, Alessandri e Realacci, con i quali vengono chiesti, tra l'altro, chiarimenti in merito all'azione del Ministero per i beni e le attività culturali sui procedimenti autorizzatori e sulla realizzazione dell'elettrodotto in una zona di grande interesse paesaggistico come l'isola d'Elba. Va premesso che il Ministero per i beni e le attività culturali ha costantemente seguito, sin dal 2002, la compatibilità ambientale (allora era questa la definizione di quell'ambito residuo di esercizio della tutela ora definita paesaggistica) degli interventi di completamento attinenti alle linee elettriche dell'isola d'Elba. Dai documenti presenti agli atti sono evidenti, sin da allora, le richieste formulate dalla competente soprintendenza territoriale, di variazioni ai progetti ENEL, nel senso di seguire i tracciati stradali, evitare svettamenti dei tralicci e, soprattutto, prevedere l'interramento del tracciato nei tratti paesaggisticamente delicati. Le successive prescrizioni della soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio di Livorno (30 giugno 2003 e 1o luglio 2004), nel far salva la competenza della soprintendenza archeologica nell'eventualità che gli scavi per l'interramento delle linee ricadessero in aree archeologiche o fossero rinvenute antiche pavimentazioni, consistevano comunque in richieste di «massima attenzione nel cercare di limitare il più possibile l'opera di modificazione dei contesti ambientali». In data 15 dicembre 2006 la società Terna presentava un nuovo progetto della linea elettrica San Giuseppe-Portoferraio che prevedeva la completa demolizione dell'elettrodotto con la totale sostituzione di uno nuovo. I tratti iniziale e finale ricadevano in prossimità di centri abitati, mentre il secondo correva all'interno dell'isola d'Elba in una area boschiva. Anche in questo caso la competente Soprintendenza, con nota del 21 marzo 2007, manteneva le prescrizioni già formulate illo tempore al primo progetto. Nel corso della conferenza dei servizi convocata dal Ministero dello sviluppo economico il 10 luglio 2007 la società Terna acconsentiva ad alcune varianti richieste dalla regione Toscana, dal comune di Portoferraio e dalla Comunità montana dell'Elba. Le richieste consistevano nella modifica dei tracciati con l'ampliamento di quelli interrati e la diminuzione di quelli aerei in corrispondenza della zona del «Volterraio». La Terna presentava quindi in data 28 gennaio 2008 il progetto contenente le varianti migliorative. La competente Soprintendenza nel ritenere condivisibili dal punto di vista paesaggistico le varianti in corrispondenza del «Volterraio» e l'allontanamento dei conduttori aerei dalle abitazioni del tratto in arrivo a Portoferraio, riteneva preferibile gli interramenti dei tratti sia a mare che a terra, sentito il parere della competente Soprintendenza archeologica che, dal canto suo, offriva ogni disponibilità alla collaborazione. Con la conferenza di servizi del 4 giugno 2008, venivano quindi apportate ulteriori modifiche alla ricostruzione del tracciato del tratto di linea elettrica che attraversa l'isola d'Elba da Portoferraio a San Giuseppe con una previsione di un primo tratto interrato di chilometri 5,8 (in luogo dei circa 2,5 chilometri del progetto 2006), un secondo tratto aereo di chilometri 6,9 (in luogo dei 9 chilometri del progetto 2006) ed un tratto finale interrato di chilometri 2,6 (in luogo dei 2 chilometri del progetto 2006); in questa variante erano inoltre previsti 19 sostegni invece di 27, per una altezza variabile da 15 ai 37 metri fuori terra. Nell'ambito di tale conferenza di servizi, svoltasi presso il Ministero dello sviluppo economico, la competente Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, pur esprimendo parere favorevole all'intervento, aveva posto alcune condizioni e prescrizioni accettate dalla società Terna già nel corso della conferenza dei servizi. Le prescrizioni della Direzione regionale riguardavano in primo luogo un'adeguata sorveglianza archeologica per gli interramenti fuori sede stradale; in secondo luogo la tinteggiatura dei tralicci con tonalità opache adeguate al contesto; in terzo luogo l'interramento completo delle fondazioni e la manutenzione delle soprastanti zone inerite ed infine l'esclusione dell'apertura di piste di cantiere o fasce di rispetto nell'attraversamento di aree boscate. La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana e la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Pisa e Livorno hanno effettuato, nei mesi successivi, un sopralluogo congiunto ed hanno potuto verificare lo stato dell'intervento e il rispetto delle prescrizioni rese in sede di conferenza di servizi. In data 29 settembre 2010 è stato presentato alla Soprintendenza il nuovo progetto «Terna» di collegamento elettrico con il continente e il rinnovo dell'elettrodotto già esistente a 132 kilowatt San Giuseppe-Portoferraio. La lunghezza complessiva del collegamento è di circa 35,8 chilometri, di cui 32,2 chilometri in cavo sottomarino e i restanti 3,6 chilometri in cavo interrato. La parte in cavo interrato sull'isola d'Elba è lunga circa 0,6 chilometri e quella nel comune di Piombino, è di circa 3 chilometri. Questo nuovo tracciato ha consentito di evitare la realizzazione di un ulteriore elettrodotto (aereo) sul territorio dell'isola d'Elba con una notevole diminuzione di impatto paesaggistico-ambientale e pertanto la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Pisa e Livorno si è espressa favorevolmente alla realizzazione dello stesso il 3 dicembre 2010.Vorrei precisare, comunque, che gli uffici periferici del Ministero hanno costantemente richiesto alla società Terna l'interramento delle linee di alta tensione, sia di progetto che di quelle esistenti. Tale modalità di intervento è stata richiesta per tutti quei tratti paesaggisticamente delicati quale modalità d'elezione da attuarsi con maggiore frequenza, tenuto conto dell'alleggerimento del carico visivo sul paesaggio e della riduzione del carico elettromagnetico. Concludo precisando che, nella fase di pianificazione e di progettazione delle linee elettriche, la società Terna si è altresì impegnata a prendere in esame, come possibile variante, anche il progetto di linee interrate, perseguendo sia l'obiettivo di ridurre le numerose linee aeree ad alta tensione oggi presenti nel territorio, attraverso il loro raggruppamento e interramento, sia quello di prediligere la ricerca di corridoi ottimali. Risposta Realacci ERMETE REALACCI. Signor Presidente, come ha già ricordato il collega Libè, abbiamo presentato buona parte di questi atti ispettivi un anno fa, nel febbraio del 2010. Tali atti sono stati utili ai fini del raggiungimento di una soluzione più positiva per l'ambiente e per i cittadini dell'isola d'Elba. Erano atti che facevano seguito ad un'attivazione di comitati cittadini, di Legambiente e di altre associazioni. Riteniamo che il metodo seguito sia quello che si dovrebbe sempre seguire. Vi era un'esigenza reale - quella di dare stabilità all'alimentazione elettrica dell'isola d'Elba in alcuni periodi delicati dell'anno, perché sappiamo che l'Elba è un'isola che ha un fortissimo flusso turistico - ma la risposta era sbagliata, perché per dare questa certezza si comprometteva la materia prima di base. L'isola d'Elba è in larga parte tutelata da un Parco nazionale, si tratta di un posto bellissimo, in cui, ovviamente, gli aspetti ambientali e paesaggistici contano molto. Fortunatamente, alla fine, grazie anche alla presentazione dei nostri atti ispettivi, si è trovato un accordo più avanzato fra la società Terna - che ha dimostrato ragionevolezza - l'ente Parco, gli enti locali e i comuni coinvolti - a cominciare dal comune di Portoferraio - e la regione Toscana. Tale soluzione, rispetto a alla prima molto impattante, comporterà un aggiustamento della rete esistente e un dimezzamento della sua parte aerea: una parte significativa verrà infatti interrata e, quindi, si tratta di una soluzione più avanzata. Ovviamente, sarebbe stato più utile interrare una parte più larga della rete; ad oggi possiamo segnalare il fatto che si è arrivati ad un punto più avanzato rispetto al rischio che l'isola d'Elba correva. Non vorremmo si ripetessero questi errori in futuro. Quando si tratta di operare in aree - ce ne sono tante nel nostro Paese - di questa delicatezza ci vuole un forte incontro tra la società Terna e le istituzioni locali. Ci vuole anche un dibattito trasparente con i cittadini e il Parlamento, se possibile, può svolgere una funzione, se le risposte non arrivano dopo un anno, ossia se non arrivano, come si suol dire, «a babbo morto». Problemi di questo tipo ce ne saranno molti in Italia. La Terna è una società importante, come ricordava di nuovo il collega Libè, che è chiamata a fare investimenti importantissimi a cominciare dall'interconnessione tra Sicilia e Calabria, causa di un fortissimo aumento delle bollette di tutti gli italiani, perché non permette di utilizzare centrali più avanzate rispetto alle vecchie centrali più inquinanti e più costose che ci sono in Sicilia. Ci sono forti collegamenti internazionali (penso a quelli con la sponda sud del Mediterraneo) e la necessità di adeguare le linee anche allo sviluppo delle fonti rinnovabili. In tutti questi casi una metodologia rispettosa della bellezza del nostro Paese e di un rapporto al tempo stesso efficace e positivo con l'amministrazione e i cittadini sono indispensabili. All'Elba si era partiti con il piede sbagliato e si è arrivati ad una soluzione migliore. Anche il Parlamento e il Governo devono fare la loro parte, rispondendo tempestivamente a queste questioni.


traliccio volterraio

traliccio volterraio