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Iscrizioni scolastiche e contributi chiesti alle famiglie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 15 febbraio 2011

In questi giorni sono state effettuate le iscrizioni anche nelle scuole elbane e si sono svolti i Consigli di Istituto per l'approvazione dei Programmi Annuali (bilancio di previsione). Il dibattito più intenso, oltre che sul tempo scuola nella scuola primaria e secondaria di primo grado, è proprio sui contributi che le scuole chiedono, ai genitori, per mandare avanti gli istituti. Innanzi tutto si deve premettere che le contribuzioni (a differenza delle tasse scolastiche) sono assolutamente volontarie e regolamentate con la legge 40/2007 la quale stabilisce che: “le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale di istruzione di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, e successive modificazioni, finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa; la detrazione spetta a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall'articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.”. Non vi è legittimità nelle richieste delle scuole, ancorché approvate dai Consigli di Istituto, che operano in difformità a tali principi richiedendo versamenti per “spese di funzionamento” o come contributi di cui non vi è certezza nell'impiego delle somme introitate o la pubblicità sulla volontarietà del contributo. Vi è poi la responsabilità dei Consigli di Istituto nel disporre, attraverso il Programma Annuale e le variazioni di Bilancio, l'uso coretto di tali somme vigilando affinché non vengano impegnate per le spese di funzionamento, le visite fiscali, i materiali di pulizia, i materiali di consumo, etc.. A tale scopo è necessaria l'istituzione di un capitolo di bilancio specifico di entrata e di uscite e del quale, anche ogni singolo genitore, deve avere diritto di conoscere, nel dettaglio e in forma documenta, ciascuna spesa. Il Consiglio di Istituto, con l'approvazione del Conto Consuntivo, si assumerà la responsabilità di attestare il corretto uso degli importi introitati e spesi. Se pur è vero che le risorse destinate alle scuole sono esigue, deve essere ribadito con forza il concetto che il normale funzionamento delle Scuole Statali deve essere assicurato in tutto e per tutto dallo Stato, che deve garantire il servizio a tutti gli studenti attraverso la normale tassazione sui redditi e, quindi, i genitori non devono supplire ad eventuali mancanze. Nei mesi scorsi vi è stata una fitta corrispondenza tra l'A.Ge. Arcipelago toscano, A.Ge. Toscana e il dott. Marco Filisetti Direttore Generale della Gestione del bilancio del M.I.U.R. con numerose contestazione mosse per le carenze di finanziamenti e l'uso dei contributi dei genitori. Egli termina l'ultimo messaggio email, del 8 gennaio 2011, con le seguenti parole:”Nell'ambito di dette risorse tutte le scuole hanno ricevuto anche un adeguato fondo per il proprio funzionamento. Un'eventuale richiesta di risorse alle famiglie da parte delle scuole per tale titolo è ingiustificata, salvo, ovviamente, la condivisione, assolutamente volontaria, tra scuola e famiglie di progetti straordinari”. “Il mio sollecito ai genitori, come Presidente dell'Associazione A.Ge. Arciplego toscano, è quello di contribuire per l'ampliamento dell'offerta formativa da attuare attraverso progetti straordinari e di versare sul conto degli istituti, vincolandoli come già specificato, tutti i soldi che le famiglie spendono o erogano alla scuola, abolendo così anche la cassa scolastica (o la contribuzione diretta compresa la consegna diretta di beni), che è un uso tollerato benché vietato dalle leggi di contabilità dello Stato”.


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