Greenpeace, insieme al velista Giovanni Soldini, denuncia lo spiaggiamento di due cetacei, due rari esemplari di zifio, sulle coste vicino Siracusa, mentre è in corso un’esercitazione NATO con uso di apparecchiature sonar. «Questo spiaggiamento – afferma Soldini - non è una coincidenza. Anche se non ci sono prove certe, non sarebbe la prima volta che questi cetacei spiaggiano perché disturbati da sonar militari. I nostri mari sono già in un grave stato di degrado: è doveroso prendere ogni misura necessaria per evitare che le minacce aumentino». Fortunatamente i due animali, due zifi di 6 e 8 metri, sono stati recuperati vivi e riportati al largo dalla Guardia Costiera, ma nessuno ha richiesto chiarezza su quanto è successo. L’operazione militare, nota come Proud Manta 11, continuerà fino al 17 febbraio, con l’impiego di sei sommergibili e sofisticate apparecchiature sonar. Solo lo scorso settembre Greenpeace lanciava l'allarme perché la NATO è stata autorizzata a sperimentare attrezzature sonar subacquee addirittura nelle acque di Pianosa, nel Parco dell’Arcipelago Toscano e dentro il Santuario dei Cetacei. A seguito delle proteste, l’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha inviato all’organizzazione un documento (1) con cui il NATO Undersea Research Center (NURC) di La Spezia sostiene di aver provveduto a minimizzare gli “effetti nocivi sui mammiferi marini delle sperimentazioni che prevedono suoni sottomarini”. Il documento parla esplicitamente di “spiaggiamenti in massa di zifi”, ma poi afferma che “la relazione specifica di causa ed effetto tra l’uso del sonar e gli spiaggiamenti di mammiferi marini è ancora ignota”. Eppure che questa relazione ci sia è certo, almeno da quando nel 2002 al largo delle Isole Canarie, durante un’esercitazione NATO ben 27 zifi spiaggiarono e 14 morirono. Dopo il drammatico episodio, il Governo spagnolo decise di interdire la zona a queste pericolose attività. «E’ evidente che le procedure usate dalla NATO – conclude Giorgia Monti, responsabile campagna Mare - non garantiscono alcuna sicurezza per i cetacei. Queste esercitazioni sono pericolose e il fatto che non siano vietate in aree protette, come il Santuario dei cetacei, è un’inaccettabile scempio». I sonar militari possono provocare effetti sui cetacei fino a 100 chilometri di distanza, producendo non solo disorientamento, ma molto spesso danni fisici che possono causarne anche la morte. Greenpeace chiede al ministero dell’Ambiente di fare chiarezza sullo spiaggiamento di Siracusa, e di vietare queste esercitazioni soprattutto nelle aree in cui gli zifi sono più diffusi: lo Ionio e l’alto Tirreno. In particolare, Greenpeace chiede con forza l’immediata revoca dell’autorizzazione alle esercitazioni NATO/NURC a Pianosa e in tutto il Santuario dei Cetacei che è rimasto un “parco di carta” per troppo tempo! Proprio in questi giorni si svolgeranno nel bel mezzo del Santuario, di fronte La Spezia delle esercitazioni militari che prevedono l’utilizzo di un sommergibile e il lancio di un siluro. Sono state richieste le dovute garanzie che tali manovre non sono pericolose per i cetacei dell’area?
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