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Controcopertina: Ancora utile e pertinente discutere della privatizzazione Toremar

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 14 febbraio 2011

Desidero, a margine della polemica Fratini/Tortolini, fin da subito ringraziare il secondo per lo sforzo fatto, nella risposta alla risposta, di risultare comprensibile anche se, purtroppo, assolutamente non condivisibile. Definire il dibattito in corso sulla privatizzazione di Toremar come una discussione inutile, una perdita di tempo fa trasparire il desiderio di chiudere la privatizzazione così come è cominciata, senza trasparenza e, appunto, senza discuterne con i diretti interessati. Ora, se è ovvio che per gli abitanti dell’arcipelago non è così, visto che la loro possibilità di muoversi e una fetta preponderante della loro economia dipendono in buona parte proprio dalla frequenza e dai prezzi delle traversate regionali, a maggior ragione credo dovrebbe esserlo per Tortolini, nella sua veste di amministratore, appunto, regionale. Si tratta di una parte, a pieno titolo, della regione Toscana che chiede di essere gestita come tale. Le sembra inutile? Nel merito mi spiace dover ricordare che, nel momento in cui tutti i collegamenti marittimi saranno affidati alla mano privata, in un mercato che per situazione oggettiva presenta concreti rischi di semimonopolio, le possibilità dell’amministrazione di intervenire su prezzi e frequenza dei collegamenti diventeranno pressochè risibili e in ogni caso sottoposte ad iter legali e burocratici estenuanti. Per quanto ne so non esiste (e non so se possa esistere), nel bando di gara, nessun meccanismo automatico di revoca della cessione. Esiste invece una seconda situazione oggettiva che presenta enormi rischi per la nostra mobilità e la nostra economia. Il regolamento varato a suo tempo dall’APP prevede, se non sbaglio, che per garantire la concorrenza sia sufficiente il 20% degli accosti. Questo significa che, o per vittoria di gara o per acquisizioni successive una sola compagnia privata potrà aggiudicarsi l’80% degli stessi accosti. Come noto la Commissione europea (comunicazione del 9.2.09 nr.C 864) ha definito improbabile il costituirsi di posizione dominante quando nessuna impresa copre più del 40% del mercato. Nel nostro caso la regolamentazione prevede che una sola impresa possa dunque avere l’ 80% di un mercato chiuso per ragioni oggettive, concretizzando in questo modo l’ampia possibilità di una sola impresa di costituirsi quale dominante (che non è in sé illegittimo ma in ogni caso non favorisce certo la libera concorrenza). Un ulteriore problema è dato dal fatto che i confini fra posizione dominante e abuso della stessa sono, nel nostro paese e, più in generale, nella Comunità Europea, piuttosto labili, tali in ogni caso da non consentire interventi rapidi e efficaci nei casi di abuso. Queste incognite, oltre a quelle già esplicitate in altri interventi, rendono incomprensibile, perlomeno ai toscani di scoglio ma, voglio sperare, anche ai toscani di terraferma, la scelta della regione e, se possibile, ancor più deludente la scelta del silenzio acquiescente degli amministratori locali.


traghetto Toremar

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