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Traghetti, il bunga-bunga del PD toscano.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 febbraio 2011

Ho letto, a metà tra il divertito e l’arrabbiato, la nota del Sig. Fratini che ha messo ulteriormente in risalto le contraddizioni della regione sul tema della partecipazione all’azionariato di vari enti o imprese talvolta di dubbio interesse pubblico alla luce del disinteresse ad un ruolo da protagonista nel futuro di Toremar. Nella replica del Consigliere Regionale Tortolini, invece, non ho trovato nulla di divertente, mi sono soltanto arrabbiato. Non riesco a capire questa demonizzazione dello statalismo che alberga nelle menti (?) di una vasta schiera di politici che, direttamente o indirettamente, fanno riferimento a modelli socio-economici alle cui fondamenta non si pone certamente la sacralità della proprietà privata. Nella biografia del Consigliere, pubblicata sul sito della Regione Toscana, leggo che ha frequentato la facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri dell’Università di Firenze (forse non abbastanza?). Si dice anche che sia un attento lettore di saggi storici e di sociologia economica e qui mi chiedo quali autori abbiano stimolato quelle specie di riflessioni che disordinatamente oppone alla chiarezza cristallina delle idee espresse dal Sig. Fratini. Nella gestione della continuità territoriale, il PD toscano ha commesso una serie di autogol spaventosi ad ogni livello, partendo dai vertici regionali fino ad arrivare all’Autorità Portuale, la cui trasparenza ed imparzialità nella gestione degli slot ha evidenziato più di un punto debole, non fosse altro per coerenza logica (non ci siamo dimenticati del modo in cui la terza compagnia ha preso il largo). Se il nostro attento lettore di saggi storici e di sociologia economica si fosse dedicato alla lettura della Costituzione della Repubblica Italiana, avrebbe imparato, all’articolo 3 che: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Atteso che la Costituzione è più in voga quando viene messa in discussione da Berlusconi, a costo di essere demodé voglio analizzare meglio quelle parole estrapolando: E’ compito della Repubblica rimuovere ostacoli di ordine economico che limitano l’uguaglianza dei cittadini. Caro Tortolini, legga bene, ostacoli di ordine economico. Questo significa che: "se trentamila cittadini della Repubblica Italiana (e della regione Toscana), per interagire con il resto della nazione (e della Regione), devono superare la loro condizione di insularità, bisogna aiutarli". Mi spieghi come ci state aiutando, lo spieghi ad un anonimo cittadino e non si stupisca del perché non glielo chiedano i Sindaci elbani, loro hanno la tesserina VIP! PS. Le riflessioni esposte non hanno e non vogliono avere nessun colore politico. Nel non creduto caso gli si volesse comunque dare, tenga presente che per essere indicati a rappresentare i cittadini non è produttivo ostinarsi a dimostrare la maggiore incapacità altrui a scudo della propria, cercate il consenso manifestando le vostre buone qualità e sarete premiati (se le possedete).


Panasia Toremar Piombino

Panasia Toremar Piombino