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Paola Mancuso: Gradualità e riequilibrio: condizioni di qualsiasi politica unitaria.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 febbraio 2011

I mesi trascorrono ed un percorso di definizione delle strategie di rilancio di quest’ isola diviene tanto irrimandabile quanto più si fa toccare con mano una situazione di emergenza economica contro la quale gli elbani combattono quotidianamente facendo appello al proprio orgoglio ed all’iniziativa delle amministrazioni. C’è bisogno di un atto responsabilità che faccia prevalere la forza costruttiva di una progettualità nuova, un atto di coraggio dell’Elba e per l’Elba che non può che partire dal riconoscimento che – se questa non è l’isola che vogliamo – forse qualcosa deve cambiare anche nei rapporti politici ed istituzionali e nel modo in cui debbono essere affrontate molte problematiche comprensoriali. Occorre in primo luogo un rinnovato impegno che riconosca nell’interesse collettivo il vero terreno di convergenza di tutte le amministrazioni, nella convinzione chi di parlare di comune unico in assenza di una “identità politica elbana” sia pensare alla cornice senza preoccuparsi del quadro. Il percorso culturale verso questo nuovo senso di appartenenza trova nelle amministrazioni il primo essenziale riferimento ma chi oggi si avventura a ricercare nella vita amministrativa locale i tratti di una “cittadinanza elbana”, la trova spesso negata da divisioni e particolarismi e talvolta da iniziative che negano la necessità di dar corso ad i impegni sottoscritti a livello comprensoriale come quelli dell’accordo sul sistema portuale dell’isola Questo percorso – se e come arriverà all’obiettivo sposato dal Comitato per il Comune unico e comunque sulla strada verso l’accordo di programma al primo posto dell’agenda politica del territorio – dovrà essere caratterizzato da una concreta gradualità – intesa essenzialmente come un percorso di verifica dell’attuazione di decisioni collegiali - e soprattutto dalla responsabilità di un riconoscimento delle diverse situazioni dei nostri Comuni e dell’esigenza di un riequilibrio che ne valorizzi la vocazione e dia risposte alle rispettive istanze. Non può esistere una politica unitaria che penalizzi realtà che ricercano importanti soluzioni di sviluppo e che chiedono al territorio rispetto e sostegno delle peculiarità e delle aspettative delle singole comunità. Prima il progetto dunque ed il pieno riconoscimento politico di questa realtà e poi un percorso che, se democratico e aperto, ci troverà protagonisti di un confronto politico nel rispetto della volontà popolare, consapevoli che solo questo può essere un nuovo inizio per tornare a parlare di politica con la P maiuscola.


Paola Mancuso

Paola Mancuso