Orbene anche noi abbiamo avuto la nostra generazione di "vitelloni", tipo quella immortalata da Fellini nell'omonimo film, che all'Elba si manifestò soprattutto a cavallo tra gli anni '50 e '60 quando con la prima esplosione turistica ed insediamenti come quelli del club mediterranée il tasso di susina per kilometro quadrato ebbe una violenta impennata, e l'operosa gioventù elbana di sesso maschile cominciò a cacciare forsennatamente soprattutto dall'imbrunire in poi nelle interminabili notti isolane (con risultati quasi sempre inferiori a quelli vantati, ma questo è un altro discorso) con brevi sonni occhiaie mattutine e l'inevitabile citazione "la sera leoni la mattina coglioni" servita col caffè della mattina in cui le genitrici inzuppavano invettive a raffica verso "scandoli e budelli" allogeni. Gli elban lover ovviamente cercavano di fare la migliore impressione sulle fanciulle che assediavano e insidiavano, e uno di loro, ai primi approcci con una foresta che gli chiedeva cosa facesse nella vita, ritenendo poco romantico il mestiere di imbianchino che dignitosamente esercitava, si spaccio per pilota aeronautico. Ma accadde pure improvvidamente che il giorno seguente la tipa si trovasse a passare davanti ad un palazzo in via di ultimazione, e che scorgesse il romantico giovanotto della sera prima arrampicato al terzo piano dell'impalcatura che, con tanto di berretto di carta di giornale calzato in testa a proteggere il nero crine, di bianco generosamente spennellava la facciata. Dando prova di notevole senso dell'umorismo, la ragazza urlò con quanta voce aveva, verso il suo serale ganimede: "Aviatoreeeeeee!!!! Sempre per l'aria tu eh?" Se qualcuno di voi pensasse che l'episodio mi è tornato in mente leggendo il pezzo di Giovanni Fratini (che avrei voglia di baciare per quel che ha scritto - ma non è il mio tipo) con il suo sfottò dell'assessore Ceccobao Maccabeo Birignao Marameo: "non vuole fare l'armatore ma vuole fare l'aviatore" beh, ci avrebbe azzeccato.
pilota aereo d'epoca aviatore