Sottotraccia continuano all’Elba, le attività di restauro dei capisaldi della spesa pubblica, come l’Unione dei Comuni e il programma di assoggettamento del territorio, attraverso l’istituzione del Comune Unico, la così detta semplificazione amministrativa. Siamo convinti che non sia possibile, a fronte di una crisi generale e strutturale dell’economia mondiale e nazionale, del mutare continuo dei flussi di mercato e per l’andamento turistico instabile, affibbiare tutte le colpe e le responsabilità del mancato progredire di una zona, solo ed unicamente alla politica, alla inefficace organizzazione e struttura del settore pubblico amministrativo. Gli operatori economici, gli imprenditori sono in realtà i protagonisti decisivi, dell’avanzamento dell’economia di un territorio, compartecipi le associazioni di categoria di riferimento. Si pensa erroneamente che assetti istituzionali diversi, come il Comune Unico, determinino il successo, trovando così la panacea di tutti i mali. Troppe volte all’Elba abbiamo visto realizzarsi un disegno di potere che non tiene conto delle reali aspettative popolari e delle necessità del nostro territorio. Spesso si sono organizzati contenitori di spesa pubblica e potere politico che non andavano nella direzione del miglioramento e del sostegno delle comunità locali, vedi Comunità Montana, PNAT, ma avevano lo scopo di concentrare in una unica parte politica, ben individuata e tutelata, da una direzione regionale ispiratrice, il comando e l’agire delle scelte. Gli otto sindaci elbani, disegnati come frammentatori e inutili litiganti sulle questioni di pubblico interesse, sono in realtà un valido e insostituibile baluardo. L’alternanza nella conduzione dei loro Comuni, rendono democratico e vicino alla gente il funzionamento del momento amministrativo. Tutto questo, contro una volontà, decisa ad appiattire le rappresentanze popolari, per avere un unico, comodo riferimento di controllo. Il sogno di mezza estate o mezzo inverno, in cui il Comune Unico, farebbe dell’Elba una terra maggiormente ascoltata oltre Canale, arricchita dalle improvvise e premianti destinazioni economiche o bonus regionali, con Ospedale e ambulatori zonali funzionanti (ma se dipende tutto e sempiternamente comunque dalla USL zona 6 di Livorno), con l’avvenire garantito per i nostri giovani, dai grandissimi risparmi acquisiti, con tale semplificazione è svanito e messo a nudo dalle prime, impietose luci dell’alba. Agli assecondatori di convenienza dei voleri continentali, diciamo, rispettate la memoria storica di questo territorio che seppe sempre sopravvivere alle difficoltà dei tempi. Non è romanticismo d’occasione ricordare, come la testardaggine, la capacità di adattamento delle vecchie generazioni locali, nel trarre sostentamento da nature difficili, come il mare, il sottosuolo, le miniere di ferro e di granito, il lavoro nei campi, abbiano forgiato e siano state d’esempio alle generazioni successive. Non sottovalutate troppo gli Elbani, potrebbero richiamarvi bruscamente, al rispetto delle loro origini, contrassegnate dalla fatica, dal sudore, dalla pazienza e dall’orgoglio. Concludiamo considerando a ragione, l’Elba un territorio speciale da tutelare, conservare con la sua diversità e prima di ogni semplificazione o scorciatoia, si consideri di chiedere l’intervento di una legge speciale a tutela, che la difenda dall’impoverimento dei servizi e dai costi rilevanti di quelli rimanenti. Comitato Lega Nord Toscana Circ.ne Arcipelago Toscano Pietro Carabellese – Consigliere Prov.le Lega Nord
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