Proprio mentre ci apprestavamo alla stesura di un ennesimo articolo riguardante l’ormai infinita realizzazione del canile comprensoriale, con molta soddisfazione abbiamo letto gli articoli di Andrea Tozzi e del sindaco Alessi. Come noi, con forza, sosteniamo da mesi, da giugno scorso il nostro gruppo ha pubblicato tre articoli, un interrogazione allo stesso comune di Capoliveri, e un appello agli altri gruppi politici, finalmente qualcuno comincia ad accorgersi che le lungaggini procedurali, i ritardi biblici, come li definisce giustamente Tozzi, altro non nascondono che la NON VOLONTA’ del sindaco Barbetti e della sua compagine di realizzare una struttura comprensoriale, imposta dalla legge, nella località di Colle Reciso. Mesi, anni, denaro pubblico, sono le risorse spese per la realizzazione di un canile che ancora non esiste e che come un miraggio si allontana ogni qualvolta sembra di essere giunti alla meta. Da non sottovalutare anche il fatto che comune di Capoliveri e l’Unione dei Comuni sembrano giocare a nascondino in quanto il Dott. Claudio della Lucia oltre ad essere il presidente dell’Ente è anche assessore e membro della giunta dell’amministrazione capoliverese. In questi mesi poco si è fatto, se non lasciare via libera alla politica “Penelopiana” di Barbetti. Oggi non ci rimane che prendere atto del fatto che Provincia e Regione minacciano la restituzione dei finanziamenti stanziati per l’opera (235.000,00 euro) e che il sindaco di Capoliveri, svegliatosi una mattina, ha cambiato idea e vorrebbe iniziare in iter progettuale in loc. Calamita….ancora una volta manifestando la propria scelleratezza politica. Anche in questa occasione, siamo certi non si tratti di un vero progetto ma di un modo per perdere tempo e per non agire. Sono passati anni, è stata fatta una variante che ha inciso non poco sulle casse comunali, si è provveduto alla stesura di una convenzione e dulcis in fundo, durante l’ultimo consiglio comunale, si è approvato l’inizio dell’iter della convenzione stipulata tra comune e privato, che porterà alla costruzione d’immobili sui terreni della società BETA in cambio di un terreno per la realizzazione di un canile che probabilmente non si farà mai. Che sapore assume quest’azione se non di danno e di beffa? Se il canile “non si può” fare a Colle Reciso, semplicemente per un pegno da pagare post-elezioni ad assessori laconesi, è invece possibile che i proprietari dei terreni oggetto della convenzione, realizzino fabbricati edilizi il cui progettista è anch’esso assessore del comune di Capoliveri?(!!) senza che il comune abbia ricevuto niente in cambio? Ai nostri occhi ma crediamo anche agli occhi di tutti gli elbani, tutto ciò appare incomprensibile inverosimile, assurdo. Ancora una volta si è sperperato denaro pubblico e altro se ne sperpererà per un’eventuale nuova variante su Calamita; ancora una volta a pagare saranno tutti i cittadini e a guadagnarci saranno i soliti furbetti. Ci auguriamo che almeno da questo momento anche gli altri Sindaci elbani, le altre associazioni e tutti gli interessati facciano sentire la propria voce affinché sia possibile uscire da un ginepraio creato esclusivamente dal Comune di Capoliveri e si possa realizzare un canile degno di una società civile.
Capo Stella da colle reciso