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Albergatori: Nuova tassa di soggiorno, un colpo tremendo per l'economia elbana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 04 febbraio 2011

“Siamo totalmente contrari –afferma Massimo De Ferrari Presidente della Associazione Albergatori- all’imposizione della tassa di soggiorno. Questa è una tassa iniqua, un balzello di altri tempi che grava esclusivamente su un comparto economico, quello ricettivo, che rappresenta solo una componente della filiera dell’industria turistica. L’imposta, così come proposta dalla legge sul federalismo fiscale, non è affatto, una opportunità come vorrebbe farla passare il Ministro Brambilla, è invece un atto d’imperio, un ticket sulla mobilità delle persone.” Evidentemente il Ministro Brambilla non conosce la situazione del Turismo italiano e dell’Elba in particolare. Gli stessi dirigenti della nostra Federalberghi, pericolosamente troppo a lungo silenti, non hanno attivato, per tempo, le debite iniziative di contrasto e di opposizione a questo balzello che non graverà sul turista, ma pesantemente sulle aziende. Una tassazione che sbugiarda l’attuale Governo ed il Ministro delle Finanze che si è sempre vantato di non mettere le mani nelle tasche degli italiani e soprattutto di introdurre nuove tassazioni per le imprese produttive. Il tutto accade quando i costi per Ici, Irap, Energia, Tarsu, Tia ed Acqua crescono vertiginosamente, mentre si inventano nuove gabelle come la tassa sui fossi, quando le presenze turistiche decrescono vorticosamente e l’iva, al 10%, non decresce e rimane la più alta in Europa, contrariamente ad altri Paesi come Spagna, Francia e Germania ove l’aliquota è pari al 5% . I nostri governanti ripentono continuamente che non ci sono le condizioni economiche nazionali per adeguarci alla Francia ed agli altri Paesi. Francamente non pensavamo che il nostro settore, l’unico che negli ultimi anni ha contribuito al rilancio dell’economia, dovesse essere, oggi, l’unico a doversi far carico delle dissestate finanza comunali. I nostri amministratori, coloro che hanno in mano le sorti dell’industria turistica, devono tener presente che le imprese turistiche, per mantenersi sul mercato delle vacanze, hanno dovuto ridurre i prezzi di vendita il cui risultato è stata la perdita del profitto accompagnata da un aumento consistente dell’indebitamento aziendale. (circa 30% in quattro anni) Con l’introduzione della imposta di soggiorno (si parla di un importo fino al 5% del valore della camera!) la maggior parte delle piccole aziende, quali sono quelle dell’Elba, non riusciranno a stare sul mercato e saranno costrette a chiudere l’attività. Altre, con i contratti già conclusi con agenzie straniere, si troveranno costrette ad assorbire il costo della questa imposta. Il tutto accade quando si manifesta la gestione fallimentare dell’Ente Pubblico, delegato per legge alla promozione del settore: la Regione chiude le Aziende di Promozione per mancanza di fondi. Nel contempo mantiene in forza il personale costringendolo però a lavorare senza un opuscolo, un depliant, negandogli un qualsiasi intervento promozionale a sostegno del territorio di propria competenza. Una assurdità, un atto contrario a qualsiasi comportamento razionale e “responsabile”. Dal 2011 quindi l’Elba non potrà più contare sulla promozione della APT. Da domani tutto graverà sul privato, sugli alberghi, campeggi, RTA, CAV cioè sulle strutture ufficiali. Il turismo delle “seconde case”, il sommerso, sarà escluso dall’imposta di soggiorno benché ne sia il primo beneficiario: come tutti sanno il sommerso sviluppa all’Elba almeno 5.500.000 presenze annuali, l’ufficiale 3.000.000! Far emergere il sommerso sarebbe stato non solo un atto di giustizia nei confronti dell’ufficiale che fino ad oggi è stato il solo a contribuire per l’apprestamento delle risorse da cui attinge, ma anche ad assicurare una ingente fonte di risorse economiche da destinare alla promozione del territorio. Vogliamo lanciare un messaggio alla Regione, Comuni e Provincia: se l’Ente locale non ha le disponibilità finanziarie per la promozione questa, venga delegata al privato. Saremo noi a svolgere la promozione dell’Elba sul mercato nazionale ed internazione purché non si applichi l’imposta, non si mettano le mani in tasca alle aziende alberghiere, non lo sopporterebbero. Ci è sufficiente e saremo ben soddisfatti se l’Ente Pubblico, d’ora in avanti, farà il suo dovere approntando le infrastrutture, mantenendo strade, autostrade, spiagge e decoroso il territorio, assicurando la concorrenza nei porti, sistemando l’aeroporto di Campo senza soluzioni dell’ultimo momento, con un amministratore del settore ed un piano industriale condiviso.


Blu e Verde mare bello

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