Torna indietro

Controcopertina: l'Isola e la Città sulla pregiudiziale massonica

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 06 ottobre 2003

Meucci, Quasimodo, Fermi, Totò, Luigi Settembrini, Giovanni Amendola, Petrolini, ma anche Cesare Battisti e F.D.Guerrazzi. Italiani celebri in ordine sparso, o qualcosa li accomuna? Erano tutti affiliati alla Massoneria. Ma è soltanto un elenco di nomi. Può apparire strano ma da alcuni giorni l’argomento è tornato di grande attualità, anche da quando L’Isola e La Città ha posto come elemento di confronto e di discussione, fra gli altri, l’appartenenza a Logge Massoniche, per stabilire i criteri di scelta dei candidati alle prossime elezioni. Stiano tranquilli i Socialisti locali, non esiste alcuna strategia di agevolazione di quel personaggio a discapito di quell’altro. Anzi, è in un’ottica completamente opposta che si pone la nostra pregiudiziale nei confronti degli eventuali affiliati, indipendentemente dalle posizioni del quotidiano Elbareport, il cui direttore ha proposto un’analisi storico-politica degli ultimi anni portoferraiesi partendo da sue conoscenze e posizioni personali. Rispettabilissime ma non nostre. Non entriamo nel merito della disputa fra massoni-socialisti cattivi e massoni-comunisti buoni, o viceversa, così come non condividiamo quanto affermato dal consigliere comunale di Piombino, Carlo Benassi e cioè che la diffidenza nei confronti della Massoneria dovrebbe essere ricondotta al fatto che in Italia ci siano stati il Fascismo e poi la DC, da cui i Massoni sarebbero stati perseguitati e vilipesi. La diffidenza nei confronti della Massoneria nasce invece, secondo noi, proprio dal suo modo di porsi e di proporsi in un contesto politico-sociale profondamente cambiato nel corso degli anni e dei secoli. Nutriamo un profondo rispetto per il ruolo che la Massoneria ha rivestito nella diffusione delle idee illuministe e nel raggiungimento della distinzione fra potere temporale e potere spirituale nella Chiesa, così come non possiamo dimenticare quanto importante sia stato il contributo dei suoi affiliati negli anni immediatamente precedenti e successivi all’unità d’Italia. Ma allo stesso tempo non possiamo prescindere da una serie di eventi di cui la storia della Massoneria è costellata , situazioni discutibili, ambigue, dal passato più remoto alla recente storia d’Italia con Licio Gelli e la P2. Si può dibattere all’infinito su pubblicità degli elenchi degli iscritti e tutela della privacy. Finché un’associazione farà della “riservatezza” il cardine della sua stessa esistenza e attività, non potranno esserci secondo noi i termini per il dialogo e la collaborazione, anzi dal momento che mai come ora risulta prioritaria l’esigenza di trasparenza ci pare indispensabile porre dei punti fermi, tali da portarci, con chiunque, a un confronto aperto, ma soprattutto paritario. Noi chiediamo infatti, che chi si mette a disposizione della collettività nella gestione della cosa pubblica sia persona degna oltre ogni ragionevole dubbio; non è più il tempo in cui poteva apparire legittimo e sufficiente proporsi in veste quasi di “eletto” affiliandosi a associazioni che avevano il loro peso in contesti di marcata distinzione fra classi sociali . Siamo nel terzo millennio e gli strumenti della comunicazione sono radicalmente cambiati, così come i destinatari della comunicazione stessa, soprattutto di fronte ad una crescente volontà di partecipazione della società civile, siano essi cittadini o associazioni, al dibattito politico, elettorale e non. Come deve avvenire? Avere la risposta certo sarebbe presuntuoso, però non crediamo lo sia stabilire metodologie di lavoro e di confronto, soprattutto alla luce degli ultimi, vergognosi eventi politico-giudiziari in cui la non chiarezza, l’ambiguità l’ hanno fatta da padrone. A maggior ragione se si parla di Politica, di Pubblica Amministrazione, di Cittadinanza, l’esigenza di trasparenza diventa fondamentale ed è per questo che continueremo sempre a dubitare di chi, pur in una sua ottica di perseguimento della società perfetta, non si dimostra aperto al dialogo e al confronto di cui si sente il bisogno nella realtà contemporanea. Un’associazione di “riservato” e ambiguo mutuo soccorso fra affiliati appare alquanto anacronistica in un momento politico e sociale in cui, invece, proprio una non appartenenza radicalizzata dovrebbe essere il trait-union per il perseguimento di obbiettivi comuni. Fondati sulla chiarezza, sulla precisione e sulla trasparenza.


Logo Massonico 2

Logo Massonico 2