Eccellentissimo Direttore, visto il suo breve quanto sapido commento al mio intervento di ieri 01.02 (non si capisce una sega), con questa postilla intendo, implicitamente scusandomi, favorirne la comprensione. Stante la privatizzazione in atto sia di beni pubblici – vedi acqua – che di diritti collettivi – vedi mobilità -, le istituzioni privatizzatrici, nel liberarsi con sollievo da incombenze che sarebbero loro naturalmente delegate quali appunto la gestione dei pubblici beni e dei pubblici servizi, e allo scopo di tranquillizzare con simpatici espedienti quella parte irrequieta di popolino linguacciuto e perennemente acrimonioso che paventa, come prima conseguenza delle predette liberalizzazioni, un aumento dei costi per l’uso degli ex pubblici beni e servizi, aumento che del resto puntualmente si verifica, mettono in opera strumenti definiti, fino a poco tempo fa, di risibile efficacia quali gli “osservatori dei prezzi”. (vedi: Regione Toscana – Ass. Ceccobao – per Toremar privata istituiremo l’Osservatorio dei Prezzi) Ebbene, il poderoso lavoro scientifico del geniale prof. Clarisso Quattrocchi ha indubitabilmente dimostrato che, al contrario di quanto finora sostenuto, l’osservazione costante dei prezzi coadiuvata da adeguati strumenti scientifici può indurne la diminizione (o la crescita) fino alla sostanziosa percentuale di un milionesimo. (es.: dato 100 euro il costo di un biglietto non residente da Piombino a Portoferraio in alta stagione per un’auto e tot passeggeri, il lavoro diuturno e intenso degli osservatori può indurne la variazione nella non trascurabile misura di euro 0,0001). Cordialità, mitile ignoto "Ora sì che voi sona'!" (detto popolare piaggese Secolo XX°) l'auto-esegesi (tranquillo assessore non è una malattia contagiosa) si è rivelata preziosa, le esprimo (anche a nome dei miei dodici lettori) sensi di gratitudine"
cozze